Cuneo, salvo dopo 36 ore lo speleologo rimasto ferito in una grotta
È finalmente in salvo Gianluca Ghiglia, lo speleologo di quarantuno anni residente a Garessio (Cuneo), rimasto intrappolato all'interno della Grotta della Mottera, in Alta Val Corsaglia, da sabato 21 luglio. Stamane intorno alle 6.30 l’uomo è stato portato fuori dalla grotta e ora si trova all’ospedale di Cuneo. Per circa 36 ore i tecnici del soccorso alpino e speleologico nazionale hanno lavorato in condizioni al limite del proibitivo per estrarre dalla grotta lo speleologo ferito e, imbarcato col verricello in elicottero, l'uomo è stato ricoverato in codice giallo all'ospedale di Cuneo. Gianluca Ghiglia è stato fatto uscire dalla grotta in barella, grazie ai dispositivi di corda allestiti per superare il fiume sotterraneo. Per superare il salto di roccia di ottanta metri è stato necessario allestire un'ultima calata con le corde, verso una radura adatta al recupero col verricello da parte dell'eliambulanza del 118. Ai soccorsi hanno partecipato oltre cento tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, di cui ottanta speleologi delle Delegazioni di Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana, venti alpini della Delegazione Mondovì e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
L’incidente sabato scorso: lo speleologo ha battuto la testa – Ghiglia, presidente dello speleoclub Tanaro, era precipitato all’interno della grotta durante una traversata con circa venti persone rompendosi una spalla e probabilmente qualche costola. Cadendo ha battuto la testa e la schiena. Squadre del soccorso alpino e speleologico e personale sanitario erano stati mobilitati dopo che due persone avevano dato l’allarme affermando di aver avuto notizia di un escursionista precipitato durante manovre di corda.
