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Shakespeare Showdown: così Romeo e Giulietta diventa un videogame con attori veri

Nasce per indagare le relazioni tra il linguaggio del teatro del game Shakespeare Showdown, videogame ed esperimento di pixel art che parte dal Romeo e Giulietta del Bardo inglese per coinvolgere lo spettatore a determinare, attraverso le proprie scelte, l’andamento della storia e il proprio destino. Come succede a teatro.
A cura di Redazione Cultura
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Nasce Shakespeare Showdown il primo videogioco made in Italy, ispirato alla storia di Romeo e Giulietta. Così il capolavoro immortale di William Shakespeare diventa un videogame e non solo. I personaggi, infatti, non sono avatar ma attori veri, in carne ed ossa, rielaborati in video con la tecnica della pixel art. Nella riscrittura del videogioco la trama è arricchita dalla presenza di altri personaggi shakespeariani. Il sentimento di Romeo e Giulietta è di nuovo messo in crisi, ma questa volta dalla minaccia dell’oblio. Cosa rimane dell’amore? La risposta è affidata al giocatore. L'idea nasce dal tentativo di di indagare le relazioni tra il linguaggio del teatro e quello del game, mettendo al centro lo spettatore come partecipante attivo dell’evento artistico. Se il teatro, per sua stessa essenza, necessità dello spettatore, che costruisce ogni sera insieme all’attore il ‘qui ed ora’ dell’evento, nel game il giocatore determina continuamente, attraverso le proprie scelte, l’andamento della storia e il proprio destino.

L'attrice Manuela Mandracchia
L'attrice Manuela Mandracchia

Da un'idea di Francesca Montanino, Mauro Parrinello e Matteo Sintucci, con Alice Giroldini, Tindaro Granata, Celeste Gugliandolo, Marco Maccieri, Manuela Mandracchia, Mauro Parrinello, Matteo Sintucci, Antonella Questa, la partecipazione di Iaia Forte, Shakespeare Showdown è realizzato con il sostegno di Residenze Digitali – Kilowatt Festival/Armunia.

Mauro Parrinello
Mauro Parrinello

Il videogame è pensato per avvicinare un pubblico giovane, meno avvezzo al linguaggio teatrale, e gli appassionati dell’estetica vintage della pixel art. Come il teatro shakespeariano è privo di elementi scenografici e riferimenti spazio temporali, così anche la pixel art affida all’immaginazione dello spettatore il compito di ricostruire l’immagine scomposta in tanti pixel.

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