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ItsArt, la Netflix della cultura ha un nome e un sito internet (in costruzione)

È apparsa in rete la home page di “ItsArt”, iniziativa partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, il MiBact e affidata a Chili, l’azienda privata individuata dal ministro Dario Franceschini per la realizzazione della cosiddetta Netflix della cultura italiana di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi.
A cura di Redazione Cultura
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Si chiamerà "ItsArt" la Netflix della Cultura di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi e che il MiBact a guida Dario Franceschini ha deciso di realizzare in partnership con Chili, scatenando non poche reazioni e pareri contrari. Un progetto di sito internet, non aspettatevi molto altro, dalla grafica anonima, senza credit e soltanto con due contatti, uno per i contenuti (“Per inviare proposte di contenuti, eventi e manifestazioni culturali scrivere a content@itsart.tv”), uno per l’ufficio stampa (press@itsart.tv). E una descrizione che potrebbe essere quella di qualsiasi piattaforma, non certo del progetto visionario annunciato al ministero dei beni culturali da mesi:

ITsART è il nuovo palcoscenico virtuale per teatro, musica, cinema, danza e ogni forma d'arte, live e on-demand, con contenuti disponibili in Italia e all'estero: una piattaforma che attraversa città d'arte e borghi, quinte e musei per celebrare e raccontare il patrimonio culturale italiano in tutte le sue forme e offrirlo al pubblico di tutto il mondo.

La Netflix della cultura ha un nome: ITsArt

Come abbiamo avuto modo di raccontarvi, sarà Chili l’azienda individuata da ministero e Cdp per la realizzazione della Netflix della cultura italiana proposta da Franceschini durante la pandemia. Per portare spettacoli dal vivo e musei nelle case degli italiani non si è mai parlato della Rai, che pure avrebbe una struttura già pronta.

ItsArt: la prima tv gestita a metà tra Stato e privati

Sin dall'inizio, da quando il ministro Franceschini lanciò l'idea di una "Netflix della cultura", si è molto discusso sulla legittimità di un'operazione che escludesse la Rai, l'emittente di servizio pubblico nazionale, da questo tipo di offerta al pubblico. L'operazione dovrebbe vedere la luce grazie alla partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti al 51% con un investimento pari a move milioni di euro, al 50% con Chili, che però sarebbe partner di minoranza al 49%. A ciò andrebbe aggiunta la partecipazione del MiBact che entrerebbe nell'operazione con 10 milioni di euro in Sto arrivando!ivo dal Recovery Fund.

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