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Il Salone del libro si mette alle spalle le polemiche: al via l’ultima edizione dell’era Lagioia

Parte oggi il Salone del Libro di Torino, l’ultimo che avrà Nicola Lagioia come direttore. Nel programma tanti appuntamenti con ospiti italiani e internazionali.
A cura di Redazione Cultura
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È cominciato oggi l'ultimo Salone del libro di Torino dell'era Lagioia: lo scrittore, infatti, chiude con la XXXV edizione la sua direzione, passando il testimone alla giornalista e scrittrice Annalena Benini. La partenza è stata alle 11 con l'inaugurazione istituzionale nella Sala Oro di Lingotto Fiere, prima che il via letterario sia dato con la lectio della scrittrice Svetlana Aleksievič, in collegamento alle 12:30. A quel punto parte ufficialmente la principale fiera letteraria italiana che in questi ultimi anni è riuscita a fare numeri importanti, soprattutto nel post-Covid, quando migliaia di persone si sono riversate nel capoluogo piemontese.

Sui suoi social, alla vigilia dell'inaugurazione, Nicola Lagioia ha voluto salutare così questa esperienza: "Sarà il mio ultimo da direttore. Vi scrivo dalla mia camera d'albergo, in un rarissimo momento di pausa, dopo essere passato per il Lingotto in allestimento. Spero saranno cinque giorni di festa, pace e amicizia. Nel nome dei libri e del piacere di stare insieme" prima di "una piccola constatazione: quello che potevamo fare meglio, è imputabile ai nostri limiti personali. Ciò che si è fatto di buono, è dovuto all'amore che ci abbiamo messo, un amore di cui, per quel che mi riguarda, non mi credevo né pronto né capace. Quindi grazie. Buon Salone del Libro".

Né pronto, né capace dice il direttore, eppure i numeri dicono che l'ultimo Salone è stato quello dei record, con 168mila visitatori, nella speranza di poter aumentare anche quest'anno. Non sono stati mesi facili per il Salone, stretto tra la nomina della nuova direttrice dopo non poche polemiche e la paura di ingerenze politiche da parte di un'onda politica di destra che, dal canto suo, sa quanto Torino sia importante sulla mappa della nuova egemonia culturale il cui corso è partito nelle scorse settimane, con convegni ad hoc e nuove nomine in Rai. C'è voglia di occupare uno spazio che è sempre stato visto di sinistra, e le polemiche per la presenza di Alain De Benoist – ideatore della nouvelle droite – sono lì a dimostrarlo.

Ma il Salone è innanzitutto le persone che vanno ad ascoltare i vari incontri, gli editori presenti e gli ospiti nazionali e internazionali. I numeri di questa edizione dicono "115 mila mq espositivi, 573 stand, 48 sale e 13 laboratori, per oltre 1600 eventi a Lingotto e oltre 600 sul territorio con il Salone Off". Il paese ospite di quest'anno è l'Albania mentre la regione è la Sardegna. Tantissimi gli scrittori e le scrittrici internazionali che affiancheranno quelli italiani: Fernando Aramburu, Peter Cameron, Javier Cercas, Jhumpa Lahiri, Victoria Mas, Scott Spencer, Antoine Volodine, Victoria Mas, Louise Kennedy e Julian Barnes tra gli altri. Ospiti anche i finalisti del Premio Strega europeo, ovvero Emmanuel Carrère, Esther Kinsky, Andrei Kurkov, Johanne Lykke Holm e Burhan Sönmez

Tra gli ospiti italiani, invece ci saranno Niccolò Ammaniti, Alessandro Baricco, Annalena Benini, Maurizio De Giovanni, Concita De Gregorio, Antonella Lattanzi, Antonio Manzini, Gaia Manzini, Dacia Maraini, Paola Mastrocola, Daniele Mencarelli, Francesco Pecoraro, Romana Petri, Francesco Piccolo, Rosella Postorino, Laura Pugno, Roberto Saviano, Domenico Starnone, Walter Siti (Rizzoli), Chiara Valerio, Sandro Veronesi ed Edoardo De Angelis e Massimiliano Virgilio (il programma completo).

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