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È morto Kenzaburo Oe, premio Nobel per la Letteratura e attivista per la pace: “Cause naturali”

È morto a 88 anni Kenzaburo Oe, secondo giapponese a vincere il Premio Nobel per la Letteratura, attivista per la pace e contro il nucleare. Il decesso è avvenuto il 3 marzo ma solo oggi la sua casa editrice lo ha reso noto: “Cause naturali, funerali già celebrati”.
A cura di Ida Artiaco
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Lutto nel mondo della cultura mondiale: è morto a 88 anni Kenzaburo Oe, secondo giapponese a vincere il Premio Nobel per la Letteratura, oltre che attivista per la pace e contro il nucleare.

La notizia del decesso è stata data oggi, lunedì 13 marzo, dalla casa editrice Kodansha Ltd, secondo la quale il "Premio Nobel per la letteratura nel 1994 è morto di vecchiaia nelle prime ore del 3 marzo", come si legge in un comunicato, spiegando che i suoi funerali sono già stati celebrati dalla famiglia.

Famoso anche come sostenitore della Costituzione pacifista e per le battaglie contro l'energia nucleare, Kenzaburo Oe, nato a Shikoku, la più piccola delle isole principali del Giappone, terzo di sette figli, era una delle principali voci liberali in Giappone e ha guidato il movimento per chiedere l'eliminazione delle centrali nucleari alla fine degli anni '70 e sulla scia del disastro nucleare di Fukushima Daiichi, innescato dal terremoto e dallo tsunami del 2011.

Laureato all'Università di Tokyo, dove ha studiato letteratura francese, Oe ha iniziato a pubblicare racconti quando era ancora uno studente e nel 1958 ha vinto il Premio Akutagawa, fondamentale per il lancio della carriera di nuovi scrittori.

Poi, nel 1994 è stato il secondo giapponese a vincere il Premio Nobel dopo Yasunari Kawabata. "Con la forza poetica (Oe) crea un mondo immaginario, dove la vita e il mito si condensano per formare un'immagine sconcertante della situazione umana di oggi", aveva dichiarato l'Accademia svedese nell'assegnare il prestigioso riconoscimento. Nel 1996 gli è stato assegnato il Premio Grinzane Cavour.

Tra i soggetti che hanno ispirato i suoi romanzi e racconti, non solo il Giappone del Secondo Dopoguerra e il disastro di Hiroshima e Nagasaki, ma anche la disabilità del figlio Hikari, diventato poi un famoso compositore. Oe ha dichiarato che gran parte della sua scrittura era un tentativo di dare voce a Hikari, che aveva "danni cerebrali". "Sebbene io stesso sia forse un romanziere piuttosto oscuro, credo che i miei romanzi mostrino anche una sorta di fiducia negli esseri umani. E ciò è stato grazie a mio figlio", ha detto nel 2014.

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