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Buon anno: la poesia di Erri De Luca per chi a Capodanno lavora ed è “di turno”

Si intitola “Prontuario per il brindisi di Capodanno” ed è la bellissima poesia di Erri De Luca tratta dalla raccolta poetica “L’ospite incallito” del 2008 dedicata in particolare a chi, nel primo giorno dell’anno nuovo, “è di turno, in treno, in ospedale, cucina, albergo, radio, fonderia, in mare, su un aereo, in autostrada.”
A cura di Redazione Cultura
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Se a Natale siamo tutti più buoni e ce ne stiamo in famiglia, a Capodanno siamo soliti lasciarci più andare. Magari a una festa organizzata da amici, magari in un ristorante, in qualche località turistica. Dove passeremo l'inizio del nuovo anno? Dove ci sorprenderà la prima alba di quest'anno nuovo? Ma soprattutto: chi permetterà tutto ciò? Le persone, le lavoratrici e i lavoratori, che nella notte di Capodanno e anche nel giorno successivo, mentre noi ci lanciamo ai bagordi, lavorano. Per dirla con le splendide parole di augurio di questa poesia di Erri De Luca, tratta da "L'ospite incallito" (Einaudi, 2008), a chi "è di turno". Perché il mondo non si ferma quando noi festeggiamo.

Anzi. È proprio in queste ore, in una corsia d'ospedale, su un treno, al casello autostradale, che c'è qualcuno pronto a brindare in solitudine. A tutti loro è dedicata questa poesia di buon anno, il "Prontuario per il brindisi di capodanno" dello scrittore partenopeo.

Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi non capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo.

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