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Beatrice Venezi: “Sì al merito, ma devono esserci più artisti italiani nei cartelloni”

Beatrice Venezi ha spiegato in un’intervista quali sono i punti principali del suo percorso da consigliera musicale del Ministero della Cultura.
A cura di Redazione Cultura
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Beatrice Venezi a Porta a Porta (LaPresse)
Beatrice Venezi a Porta a Porta (LaPresse)

Maggiore controllo del FUS, più tutele agli artisti, un albo per i critici non solo musicali (sic), importanza al merito ma per quanto riguarda i cartelloni dei teatri lirici prima gli italiani. È il riassunto delle prime dichiarazioni che Beatrice Venezi, nuova consigliera – anche se lei, ovviamente, preferisce consigliere – del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in un'intervista al Corriere della Sera in cui ha analizzato i primi punti che toccherà grazie a questo nuovo ruolo. La direttrice d'orchestra aveva già spiegato a Fanpage che avrebbe accettato incarichi di Governo solo se fossero circoscritti a ciò di cui era a conoscenza e pare che così sia stato.

Venezi, infatti, da tempo vicina a Fratelli d'Italia – vicinanza che non ha mai nascosto, d'altra parte – è entrata a far parte della squadra del Ministero della Cultura e ha messo dei punti principali da affrontare. Innanzitutto ha parlato dello status di artista, che in Italia è diverso da quello di altri Paesi, come la Francia. La consigliera per la musica, quindi, ha spiegato che bisogna aiutare gli artisti costretti ad anticipare soldi per le prove, ad esempio, e ha spiegato come vada rivisto il FUS, i cui fondi servire "unicamente a ripagare i debiti degli enti, ma un supporto vero agli artisti" grazie a maggiori controlli prima e dopo l'erogazione.

Il merito è importante, ribadisce, ma anche un maggior numero di talenti italiani nei cartelloni: "Cantanti, musicisti, direttori d'orchestra di altri Paesi riempiono i cartelloni. Per carità, il merito è merito e con questo non voglio dire di essere contraria ad ingaggiare professionisti non italiani. Ma penso che ci sia bisogno di sostenere anche i nostri" ha spiegato subito dopo aver messo sul tavolo l'idea di creare un altro albo per i critici. Sì, secondo Venezi ci sono troppi dilettanti in giro e sarebbe bene creare un percorso formativo: "Oggi chiunque sia dotato di uno smartphone si erge a critico. E certe critiche, chiamiamole così, possono esaltare o affossare la carriera di un artista". Venezi ha anche rassicurato tutti sui suoi rapporti con Morgan, il quale ambiva a quel posto, spiegando che i rapporti tra i due restano buoni e che il cantautore è una risorsa importante.

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