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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo Ponte Morandi a Genova, Conte: “Autostrade doveva prevenire, ricostruzione è solo risarcimento parziale”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ribadisce l’avvio dell’iter per revocare la concessione ad Autostrade e attacca: “Se la ricostruzione del ponte verrà addebitata a ‘Autostrade per l’Italia’ sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno. Il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo l’annuncio da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, dell’avvio della procedura per revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia, arriva anche una nota del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a rincarare la dose e ribadire il concetto. Ma non solo: Conte, infatti, spiega che la volontà di Autostrade di ricostruire Ponte Morandi non può bastare e non sarà di certo una “contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia”. “Si è diffusa la notizia che Autostrade per l'Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese – dichiara il presidente del Consiglio -. Se questa proposta verrà formalizzata il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia. Se questa iniziativa di ricostruzione del ponte verrà addebitata a ‘Autostrade per l'Italia' sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo”.

Conte ricorda che il governo ha inoltrato la lettera di contestazione ad Autostrade, con la quale si “avvia la procedura di caducazione della concessione. Il Governo contesta al concessionario che aveva l'obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte”. Secondo Conte, ciò che è avvenuto a Genova è un “disastro. un fatto oggettivo e inoppugnabile e l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia”.

Conte afferma ancora, parlando di ciò che vorrà fare nei prossimi mesi il suo esecutivo:

A partire da settembre convocheremo tutti i concessionari delle infrastrutture, costringendoli a consegnarci un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a questo scopo: li costringeremo a impegnarsi in un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando ad esso risorse più proporzionate e adeguate agli utili che ne ricavano. Purtroppo arriviamo al governo un po' tardi. Il processo di privatizzazioni che riguarda le nostre infrastrutture è stato avviato molti anni fa, secondo una logica che ha favorito la gestione finanziaria delle stesse e ha oscurato la logica industriale che invece dovrebbe caratterizzarle. Adesso ci ritroviamo con rapporti di concessione e contratti di servizio ormai in essere, alcuni dei quali scadono in un futuro non prossimo, e che contengono condizioni e clausole molto sbilanciate a favore dei concessionari. Questo governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e man mano che esse scadono ne approfitterà per impostare queste operazioni sulla base di nuovi principi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici.

Il presidente del Consiglio afferma ancora: “Questo governo intende dare un segnale di svolta ben preciso: d'ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione, dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico che il Paese e, quindi, i cittadini sono disposti ad affidare alle loro cure solo a patto che il lucro che ne viene ricavato sia ampiamente compensato dalle garanzie di una ‘assoluta tutela e sicurezza' delle vite degli utenti e di una ‘gestione realmente efficiente' del servizio”.

Questa sciagura – conclude Conte – ci impone di adottare nuove iniziative, ben più rigorose di quelle pensate dai Governi precedenti. Dobbiamo configurare una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo Stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture. Per ogni infrastruttura dovremo avere certezza dell'intervento di manutenzione da ultimo adottato e di quelli programmati. Dovremo essere in condizione di poter operare tempestivamente nella segnalazione degli interventi di riammodernamento del nostro patrimonio infrastrutturale, graduandoli secondo un preciso ordine gerarchico di importanza e urgenza. Potenzieremo il servizio ispettivo che è istituito presso il ministero delle Infrastrutture, in modo da assicurare una rigorosa e puntuale vigilanza sull'operato dei concessionari e sul rispetto dei vincoli che la legge e le convenzioni pongono a loro carico”.

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