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Crollo Lungarno, Nardella: “Gli avversari godevano per l’incidente, nessuna solidarietà”

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Dario Nardella, sindaco di Firenze, risponde alle accuse mosse dagli avversari politici e spiega come si procederà per riparare i danni provocati dalla voragine di 200 metri apertasi l’altra mattina sul lungarno Torriggiani.
A cura di Charlotte Matteini
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In un'intervista concessa a Marco Imarisio del Corriere della Sera, il sindaco di Firenze Dario Nardella prova a spiegare ciò che sta succedendo in città dopo il crollo di un pezzo di lungarno avvenuto alle 6.30 del mattino di due giorni fa e la situazione in Publiacqua, la municipalizzata che gestisce il servizio idrico a Firenze, attualmente al centro dello scandalo. Le accuse politiche contro i vertici della società sono molteplici, mentre attualmente la procura ha aperto un'inchiesta per crollo colposo.

Le accuse politiche, come si legge da più parti, vertono soprattutto su un elemento: il board di Publiacqua sarebbe composto, anche per molti anni addietro, da persone ascrivibili al cosiddetto "Giglio magico", il gruppetto di fedelissimi di Matteo Renzi. "Qui si persevera nella menzogna. Il management di Publiacqua, dall’amministratore delegato fino ai capireparto, è sempre stato espressione del socio privato, Acea. La parte operativa compete a loro. Le nomine di parte pubblica del board e del presidente determinavano linee generali e scelte strategiche. E faccio presente che si tratta di un’azienda in salute, non della classica società partecipata che fa parte del dissesto italiano", commenta Nardella, spiegando che "la responsabilità della parte pubblica è quella di indirizzare e controllare. Qualcuno ha sbagliato, questo è evidente. L’amministratore delegato è il vertice della struttura operativa. È il primo che deve dare delle risposte. A mio avviso ci sono delle responsabilità precise. Il risarcimento dei danni va bene, ma non finisce qui".

Nardella sostiene che non stia a lui esprimere un giudizio sull'accaduto, la colpevolezza andrà decretata da chi di competenza: i giudici di un tribunale. "Faccio un altro mestiere, ma il fatto che l’azienda in questione si faccia carico dei danni conferma il nesso tra l’incidente di martedì notte e un problema di tubature", spiega, sottolineando che tutti i costi che deriveranno dalle operazioni di riassestamento del lungarno Torriggiani, stimati in cinque milioni di euro, verranno sostenuti interamente dalla municipalizzata: "Il ripristino del lungarno non deve gravare neppure per un euro sui cittadini. Ho preso un impegno, e intendo rispettarlo". Nessun aumento di tasse locali per far fronte alle riparazioni dei danni provocati dalla voragine. Entro la fine di settembre il lungarno dovrà tornare a posto, almeno per quanto riguarda i lavori più complessi e urgenti, ha dichiarato Nardella, sostenendo di sapere che si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo, ma che è anche necessario ultimare i lavori prima che arrivi la stagione delle piogge autunnali.

Alla domanda "si è accorto anche lei di una certa soddisfazione, non solo sul web, per l’accaduto?", Nardella risponde senza mezzi termini: "Puro sciacallaggio politico. Non è la prima volta che si usa la mia città per attaccare Renzi. Certo, questa volta le reazioni sono state molto sguaiate, come se Firenze non fosse patrimonio dell’Italia intera ma piuttosto un’entità extraterritoriale", sottolineando inoltre che nessuno degli avversari politici che "godevano per questo incidente" l'ha chiamato per rendersi utile o per esprimere solidarietà.

"A chi mi chiede se pesa l’eredità di Matteo, rispondo sempre che io almeno un’eredità ce l’ho e avendo lavorato con lui per quattro anni ho anche contribuito a costruirla. Ai Gasparri, ai Salvini di turno, dico solo giù le mani da Firenze. E di vergognarsi, se ne sono capaci", prosegue il sindaco di Firenze, sostenendo inoltre che "è ingiusto e meschino che la città diventi un bersaglio dei suoi nemici. Ma forse questo succede anche perché qui abbiamo lavorato bene, abbiamo creato un modello".

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