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Crollo degli iscritti nei sindacati: mezzo milione di tessere in meno in due anni

Negli ultimi due anni i sindacati hanno visto sempre più lavoratori decidere di abbandonare le sigle più rappresentative a livello nazionale. Da fine 2015 a fine 2017, il calo delle iscrizioni è di quasi mezzo milione di persone. A soffrire più di tutti è la Cgil, seguita dalla Cisl. Aumentano, invece, solamente gli iscritti alla Uil.
A cura di Stefano Rizzuti
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I lavoratori sono sempre più lontani dai sindacati. A confermarlo sono i dati pubblicati in seguito all’indagine svolta dall’istituto Demoskopika sulla base delle informazioni fornite dalle stesse sigle sindacali. Si tratta di una fuga senza sosta, con un costante calo degli iscritti tra la fine del 2015 e la fine del 2017. Una diminuzione che ha colpito soprattutto la Cgil, con 285mila iscritti in meno. Ma che non ha risparmiato neanche la Cisl, in calo di 188mila tesserati. In due anni, in totale, i sindacati hanno perso quasi mezzo milione di iscritti. Per la precisione 447mila persone. Con un calo ancora più evidente al Sud, dove hanno abbandonato le sigle sindacali 293mila lavoratori, dato che rappresenta il 70% del calo su scala nazionale. Unica nota positiva deriva da uno dei grandi sindacati, la Uil: l’unica a far segnare un incremento degli iscritti di 26mila unità nel periodo considerato.

Le regioni in cui la fiducia nei sindacati diminuisce maggiormente sono Piemonte, Valle d’Aosta e Campania. Molto meglio va, invece, in Basilicata, Toscana e Sicilia. Sono due i parametri considerati dall’indagine: da una parte il numero di iscritti sul totale dei lavoratori, dall’altra il numero di persone che lavorano come volontari nei sindacati. Su quest’ultimo aspetto, il dato migliore è quello registrato in Toscana, con un record di volontari nei sindacati: sono 16 ogni mille abitanti. La media nazionale si attesta all’1,2%. Per ciò che concerne invece la regione con più iscritti prevale la Basilicata, con 717 tesserati ogni mille occupati.

Per quanto riguarda gli iscritti in numero assoluto, netta la differenza tra le varie regioni italiane, influenzata in grandissima parte anche dalla popolazione di ogni singolo territorio. Così la regione con più aderenti alle sigle sindacali è – stabilmente in testa dal 2015 al 2017 – la Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Sicilia, Toscana, Lazio e Piemonte. Al contrario, in fondo alla graduatoria e quindi con meno iscritti in numero assoluto, ci sono le regioni con una popolazione nettamente inferiore: chiude la Valle c’Aosta, subito prima troviamo Molise e Basilicata.

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