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Criminali volevano rubare salma di Pavarotti. Nelle intercettazioni: “Ce ne sono di personaggi”

Il traffico della Banda dei sardi riguardava droghe e armi, ma nei loro progetti anche il furto delle salme, tra cui quelle del tenore modenese e di Enzo Ferrari.
A cura di Redazione
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Pavarotti a Los Angeles, 2000
Pavarotti a Los Angeles, 2000

Se non fossero stati fermati dai carabinieri, avrebbero rubato la salma di Enzo Ferrari per poi chiedere un riscatto milionario. Risale a un anno fa l'arresto della Banda dei sardi, ma solo ora, resi noti alcuni estratti delle intercettazioni, emergono altri dettagli. Oltre a rubare la salma del "Drake", i criminali avevano intenzione di trafugare altri corpi, su tutti quello del tenore Luciano Pavarotti dal cimitero di Montale Rangone, vicino Modena. Giovanni Antonio Mereu, per gli amici Gianni Caddina, viene intercettato mentre a telefono ipotizzava "A questo, cosa credi che facciano? Questo, cosa cazzo credi che facciano? Sennò… ci sarebbe Pavarotti, ce ne sono di personaggi!".

Il processo riguardante un'organizzazione che trafficava armi e droga tra il Nord Italia e l’isola, con ramificazioni in Calabria, ha portato nuovamente agli onori della cronaca la Banda dei sardi. Un'indagine partita dai Carabinieri del comando provinciale di Nuoro e diretta dalla Dda di Cagliari ha fermato un traffico illecito di armi, cocaina ed eroina da parte dell'organizzazione criminale che anni fa rubava salme. Tra le armi contrabbandate non solo pistole, ma anche kalashnikov e altre armi da guerra. Sono quarantuno le persone coinvolte fra quelle arrestate e ai domiciliari.

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