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Costringe il figlio a oltre trecento visite mediche e 13 operazioni: il bimbo stava bene

Kaylene Bowen-Wright, 34enne del Texas, avrebbe provocato volontariamente delle ferite al figlio Christopher, 8 anni, pur di portarlo al ricovero. La donna ora è agli arresti, il piccolo sta già meglio, dopo che i medici hanno fatto emergere la follia della donna.
A cura di Biagio Chiariello
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Un caso che sta facendo molto discutere negli Stati Uniti quello che vede protagonista la 34enne del Texas, Kaylene Bowen-Wright, ora gli arresti: la donna ha un figlio di 8 anni, Christopher Bowen, e sarebbe ossessionata dai presunti malori che affliggono il piccolo. Stando a quanto scrive UsaToday, lo avrebbe portato a visitare da ben 323 medici e sottoposto a 13 interventi chirurgici: visite e operazioni inutili, visto che il bimbo sta bene. La goccia che ha fatto tracimare il vaso è arrivata il mese scorso, quando la donna ha portato il figlioletto in un ospedale di Dallas, sostenendo che era stato colto da un attacco epilettico, secondo i documenti ottenuti dallo Star-Telegram di Fort Worth. Lo staff medico ha però evidenziato che non c’era nessun elemento che lasciasse pensare all’epilessia. Per questo motivo i sanitari hanno allertato i Servizi di protezione dell'infanzia, ed è risultato che non si trattava della prima segnalazione: già nel 2015, i medici avevano avvertito i funzionari per gli stessi identici motivi. Per la 34enne è subito scattato il fermo.

"Siamo molto preoccupati dal fatto che la madre sia passata dall'esagerare i sintomi del figlio all'indurre quegli stessi sintomi", ha scritto la dottoressa Suzanne Dakil nel suo rapporto. Gli investigatori ritengono che la donna abbia sottoposto il figlio ad abusi e violenze per poi portarlo dai medici. I motivi non sono chiari, ma pare che le aggressioni siano iniziate quando Christopher aveva solo 11 giorni nel 2009, ha detto lo Star-Telegram. Le cartelle cliniche mostrano che il bambino ha visto oltre trecento dottori a Dallas e Houston tra il 2009 e il 2016.

Nella sua breve vita, Christopher si è ritrovato attaccato ad una bombola d'ossigeno, è stato “costretto” ad usare una sedia a rotelle, gli è stato messo un tubo di alimentazione collegato all’ intestino tenue, ha scritto il giornale locale. Per lui è stata inaugurata anche una fondi su YouCaring due anni fa, che ha portato a raccogliere circa 8mila dollari: sembra che il bimbo stesse combattendo un grave caso di malformazione artero-venosa. Ora i medici hanno stabilito che Christopher non ha nessuno dei sintomi di cui la madre parla. Infatti, secondo lo Star-Telegram, i sanitari ritengono che la maggior parte delle procedure mediche alle quali è stato sottoposto non fossero necessaria. Da quando è stato appurato questo particolare, Christopher mangia regolarmente, non ha più convulsioni, ne tubi di alimentazione, bombole di ossigeno o flebo attaccate al suo corpo, hanno detto i funzionari. Il padre del piccolo se la prende anche coi medici: "Come è possibile che è stato sottoposto a 13 interventi chirurgici? Come arrivi a 13 interventi chirurgici e non mettere in discussione il fatto che possa stare male già prima? Al quinto o sesto intervento chirurgico?" si chiede l’uomo.

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