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Cosa si può (e si deve) fare in caso di fermo da parte della Polizia

L’associazione Antigone ha messo a punto una guida che illustra i diritti di un cittadino in caso di fermo o arresto da parte della Polizia. Il vademecum è stato rilanciato in occasione delle proiezioni del film ‘Sulla mia pelle’, che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi. La vicenda è iniziata con un normale fermo da parte delle forze dell’ordine.
A cura di Annalisa Cangemi
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Quali sono i diritti di un cittadino fermato dalla Polizia? L'associazione Antigone in occasione della proiezione del film ispirato al caso Cucchi ‘Sulla mia pelle', ha voluto ricordare con una guida cosa può succedere quando viene effettuato un fermo da parte delle forze dell'ordine. La vicenda Cucchi parte proprio da un evento come questo, e visto l'esito della storia è importante capire a cosa si può andare incontro, ed essere preparati.

In quali casi può avvenire un fermo

Per fermo si intende un provvedimento temporaneo che limita la libertà personale. La differenza dall'arresto consiste nel fatto che nel caso del fermo non è prevista la flagranza del reato, ma viene effettuato in presenza di un pericolo di fuga della persona indiziata per un delitto grave, che presuppone la pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a due anni e superiore nel massimo a sei anni, o nel caso di delitti legati ad attività terroristiche o compiuti in presenza di armi da fuoco o da guerra.

Quali sono i diritti di un cittadino in caso di arresto o fermo

Colui che venga fermato o arrestato ha diritto a:

  1. Nominare un difensore di fiducia;
  2. Avere informazioni per accedere al beneficio del gratuito patrocinio qualora abbia un reddito inferiore a circa 11 mila euro annui;
  3. Essere informato in merito all’accusa elevata a suo carico;
  4. Ad ottenere l’assistenza linguistica da parte di un interprete e la traduzione degli atti fondamentali, se non parla la lingua italiana;
  5. A rimanere in silenzio;
  6. Ad informare, previo suo consenso, l’autorità consolare e i familiari;
  7. Ad accedere all'assistenza medica di urgenza;
  8. Ad essere condotto davanti all’autorità giudiziaria per la convalida entro 96 ore dall'arresto o fermo;
  9. A comparire dinanzi al giudice per rendere l’interrogatorio e proporre ricorso per Cassazione contro l’ordinanza che decide sulla convalida dell’arresto o del fermo;
  10. A ricevere assistenza di un difensore eventualmente nominato da un prossimo congiunto oppure di un difensore d’ufficio, qualora non sia in grado di nominare un difensore di fiducia;
  11. A consultarsi con il proprio difensore subito dopo l’arresto o il fermo, a meno che il giudice – su richiesta del pubblico ministero – decida di differire il colloquio non oltre 5 giorni, se rileva eccezionali ragioni di cautela.

Quali sono gli obblighi da parte della Polizia

Quando la Polizia giudiziaria esegue l'arresto deve:

  1. Informare immediatamente la Procura della Repubblica dell’avvenuto arresto o fermo;
  2. Mettere a disposizione del pm di turno l’arrestato o il fermato immediatamente e comunque non oltre 24 ore dall'arresto o fermo;
  3. Informare immediatamente il difensore di fiducia eventualmente nominato o quello di ufficio designato dal pm dell’avvenuto arresto o fermo.

In che modo si viene informati dei propri diritti in caso di fermo

Dopo una serie di direttive dell'Unione europea, anche in Italia le persone che vengono arrestate o fermate devono essere informate dei propri diritti attraverso la cosiddetta "Letter of Rights" (Foglio dei diritti). L'adempimento di questa procedura deve essere specificato nel verbale di arresto o di fermo: la Polizia dovrà dare atto dell’avvenuta consegna della comunicazione scritta dei diritti dell’arrestato o fermato o dell’informazione eventualmente fornita oralmente a cui che parla una lingua straniera, nel caso in cui non sia possibile tradurre la Letter of rights in una lingua conosciuta dal soggetto. La persona fermata o arrestata deve ottenere informazioni in merito all’accusa e sulle fonti di prova, a meno che questo passaggio non incida negativamente sulle indagini. Il capo di imputazione è comunque riportato nell'ordine di comparizione in Tribunale per la convalida dell'arresto o del fermo.

Cosa succede se si rimane in silenzio durante un interrogatorio

Dopo aver informato il legale (di fiducia o d'ufficio) dell'arrestato o del fermato, il pm può procedere con l'interrogatorio. All'inizio di questa fase la persona deve essere messa al corrente del fatto che non è obbligato a rispondere a tutte le domande e che la sua deposizione verrà utilizzata durante il processo. Il documento prodotto dovrà essere visionato dal soggetto, che ha il diritto di leggerlo e di fare inserire nello stesso le proprie osservazioni, prima di sottoscriverla. In ogni caso prima dell'inizio dell'interrogatorio la persona in questione può avvalersi della facoltà di non rispondere senza per questo incorrere in conseguenze: deve solo dichiararlo all'autorità giudiziaria. Il fermo o l'arresto non può comunque durare più di 96 ore: entro le 24 ore la polizia deve mettere il fermato a disposizione del Pm, inoltrando gli atti in procura. Il Pm poi entro 48 ore dall'arresto o dal fermo deve chiedere la convalida della misura. Il giudice, nelle 48 ore successive alla richiesta del Pm, dovrà fissare l’udienza di convalida.

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