Corte Madrid sospende la mozione per indipendenza della Catalogna

Diventa incandescente lo scontro sull'indipendenza catalana. La Corte costituzionale spagnola ha deciso all'unanimità di sospendere in forma cautelare la mozione approvata lunedì scorso dal Parlamento della Catalogna per avviare il processo di indipendenza da Madrid, accogliendo così il ricorso che era stato presentato dal governo del premier Mariano Rajoy. La sospensione entra in vigore automaticamente e può essere estesa per un massimo di cinque mesi. In questi cinque mesi dovrà essere assunta una decisione definitiva. Il Consiglio dei ministri aveva dato oggi il via libera al ricorso sull'incostituzionalità della risoluzione del Parlamento catalano. Il governo Rajoy, nel suo ricorso, chiedeva che venissero sospese dalle loro funzioni 21 alte cariche catalane, tra cui la presidente del Parlamento regionale, Carmen Forcadell, e il presidente facente funzione, Artur Mas. L'azione legale è arrivata due giorni dopo che il Parlamento catalano ha approvato la proposta di risoluzione indipendentista con cui si proclama l'inizio della costruzione della repubblica catalana.

Madrid aveva già annunciato che avrebbe agito con fermezza per fermare le richieste secessioniste catalane. Rajoy ha definito contraria alla Costituzione la mozione approvata dal Parlamento di Barcellona e ha detto di non accettare che “alcuni signori liquidino le norme di convivenza che ci siamo dati tutti insieme”. Il premier ha anche chiarito che il suo esecutivo “agirà con fermezza” se il governo e il parlamento di Catalogna non rispetteranno le decisioni che prenderà la Corte costituzionale spagnola. Il governo della Catalogna agisce nello “stretto rispetto” delle decisioni del parlamento catalano “sovrano”, questo il commento dell'esecutivo diretto da Mas. La vicepresidente e portavoce del governo catalano Neus Montè ha inoltre accusato in una conferenza stampa il premier spagnolo di usare la Consulta di Madrid come un “bavaglio” per soffocare il “desiderio di libertà e democrazia” della Catalogna. Montè ha aggiunto che è “volontà politica” del governo catalano rispettare la mozione approvata dal parlamento di Barcellona.