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Corea del Sud, condannato a morte il capitano del traghetto Sewol: provocò la morte di 300 persone

Lee Joon-seok, 68 anni, è stato ritenuto responsabile del disastro dello scorso aprile, quando il naufragio del traghetto Sewol causò la morte di 300 passeggeri.
A cura di D. F.
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Il Tribunale di Gwangiu – in Corea del Sud – ha chiesto la pena di morte per il capitano del traghetto Sewol affondato lo scorso aprile: l'incidente provocò la morte di 300 per sona, in larga maggioranza studenti che stavano partendo per una gita scolastica. L'accusa che il Tribunale ha mosso nei confronti del capitano è quella di "omicidio per negligenza aggravata". Durante il processo l'uomo ha affermato di meritare la pena capitale, ma ha respinto l'accusa di aver sacrificato la vita dei viaggiatori per salvaguardare la propria incolumità. L'ufficiale, infatti, è accusato insieme ad altri 14 membri dell'equipaggio di aver abbandonato la nave prima che colasse a picco: l'uomo è stato incriminato insieme ad altre tre persone: "Lee ha fornito la causa dell’affondamento del Sewol, ha la responsabilità più pesante per l’incidente", ha dichiarato il procuratore Park Jae-eok davanti al tribunale di Gwangwu, nel sud del Paese, "per questo chiediamo la pena capitale".

La pena di morte è stata chiesta per Lee Joon-seok, 68 anni, responsabile della nave: primo ufficiale, secondo ufficiale e ingegnere capo sono stati invece condannati all'ergastolo. Altri 11 membri dell'equipaggio, accusati di negligenza, sono stati invece condannati a 30 anni di reclusione. Si tratta di persone che prima che il traghetto si capovolgesse si sono messi in salvo: nel frattempo un'altra voce dall'altoparlante invitava i passeggeri – in preda al panico – a rimanere calmi nelle loro cabine. A incastrare il capitano del natante anche un video fornito dalla Guardia Costiera: le immagini mostrano Lee Joon-seok mentre, in mutande, fugge verso una scialuppa di salvataggio mentre tutti i passeggeri venivano invitati a mantenere la calma.

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