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Coppia di profughi siriani chiama la figlia Angela Merkel: “Per noi è una mamma”

I due profughi hanno chiamato la figlia, nata il 27 dicembre, come la cancelliera tedesca: “Per noi è una mamma”.
A cura di Davide Falcioni
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Chiamare la propria figlia Angela Merkel in segno di riconoscimento per l'accoglienza ricevuta in Germania: è stata la decisione presa da una coppia di profughi siriani ospiti di un centro di accoglienza a Duisburg, in Nordreno-Vestfalia: "La Germania è come una madre per noi", ha dichiarato alla Westdeutsche Allgemeine Zeitung il padre della neonata Mamon Alhamza, "vogliamo ringraziare per il fatto di poter essere qui".

La bambina è nata lo scorso 27 dicembre, mentre i genitori sono arrivati in Germania appena tre mesi fa dopo essere fuggiti dalla guerra civile in Siria. Come raccontano i giornali tedeschi i due rifugiati erano fuggiti dal nord della Siria, dove lo scorso anno infuriavano i combattimenti tra miliziani islamisti dello Stato Islamico e guerriglieri curdi: terrorizzati dalla possibilità, nient'affatto remota, di perire sotto un bombardamento o una strage dell'Isis, la coppia ha deciso di emigrare. La donna era incinta quando – dopo un lungo viaggio – è arrivata in Germania: i due hanno deciso di andare a vivere Neumühl, a pochi chilometri da un ospedale, dove poi il 27 dicembre sono andati a far nascere la piccola grazie a un taglio cesareo. La gioia dei due genitori è stata incontenibile: "Non avrei mai pensato che avrei partorito in una struttura tanto all'avanguardia. Consideriamo la Germania una mamma e per questo abbiamo deciso di chiamare nostra figlia come la cancelliera tedesca".

All'anagrafe di Duisburg, i funzionari non hanno avuto problemi a registrare l'insolito nome. "È possibile dare il nome Angela Merkel se questo non comporta problemi per il figlio", ha detto un funzionario ai quotidiani tedeschi che hanno raccontato la vicenda.  Anche nel 2015 una donna ghanese residente ad Hannover, aveva dato alla propria figlia il nome della cencelliera in forma di ringraziamento.

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