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Contribuì allo stermino di 300000 persone: ora il contabile di Auschwitz chiede la grazia

Il 96enne ex sottufficiale delle SS, Oskar Groening, è stato condannato a quattro anni e a dicembre è stato respinto il suo ricorso per evitare il carcere. Sulla grazia dovrà adesso decidere la procura di Stato di Lueneburg.
A cura di Susanna Picone
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Oskar Groening, ex sottufficiale delle SS oggi novantaseienne noto come il “contabile di Auschwitz”, ha chiesto la grazia. A renderlo noto è stata una portavoce del ministero della giustizia di Hannover. È l’ultima speranza per Groening, che era stato condannato nel 2015 a quattro anni di prigione per aver contribuito allo stermino di 300.000 persone, per evitare il carcere. Lo scorso dicembre era stato respinto il suo ricorso per non finire dietro le sbarre e ed era stata confermata la pena detentiva. Per i suoi legali Groening è troppo anziano e malmesso per sopportare il regime carcerario, ma non secondo la Corte costituzionale tedesca secondo cui l’ex sottufficiale delle SS sarebbe in grado invece di scontare la sua pena da prigioniero. Anche un medico ha dichiarato che l’uomo potrebbe finire in prigione perché c’è una adeguata assistenza sanitaria. Adesso sulla grazia dovrà decidere la procura di Stato di Lueneburg. La decisione dovrebbe arrivare nel corso della settimana.

Le ammissioni del contabile di Auschwitz – L'ex SS aveva lavorato nel campo di sterminio dal 1942, quando aveva 21 anni. Tra i suoi compiti c'erano il conteggio e la catalogazione del denaro e dei beni preziosi sottratti ai prigionieri, tra cui anche i denti d'oro. Lui ha dichiarato di non aver partecipato direttamente alle uccisioni dei prigionieri del campo ma non ha mai negato il suo lavoro ad Auschwitz, non ha mai negato di sapere che chi arrivava lì sarebbe stato assassinato e ha sempre riconosciuto l'enormità delle atrocità compiute nei campi di sterminio dai nazisti. Aveva anche espresso il desiderio di contrastare con i suoi racconti e le sue ammissioni ogni tipo di negazionismo dell'Olocausto.

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