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Conto da 1100 euro per 4 studenti a Venezia, per Carnevale arriva un decalogo anti-truffe

“Se sarà confermato questo episodio vergognoso, faremo tutto il possibile per punire i responsabili”, promette il sindaco di Venezia Brugnaro dopo il conto di 1100 euro che sarebbe stato pagato da quattro turisti giapponesi per mangiare in un locale del centro.
A cura di Susanna Picone
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I veneziani si affrettano a preparare un decalogo anti-truffe per i visitatori e nel frattempo il sindaco promette che i responsabili di tali truffe saranno puniti. Sono queste le prime conseguenze della presunta truffa subita alcuni giorni fa da un gruppo di studenti giapponesi. Ragazzi che studiano a Bologna e che, in visita a Venezia in giornata, avrebbero pagato 1100 euro in un ristorante vicino San Marco per avere quattro bistecche e una frittura di pesce accompagnati da una bottiglia d’acqua. Un conto salato che ha fatto finire per l’ennesima volta sulla stampa la città lagunare. Anche perché il caso dei quattro studenti giapponesi non è l’unico: non è andata meglio, infatti, ad altre tre persone della stessa comitiva che in un altro locale di Venezia si sono viste servire degli spaghetti al pesce al prezzo di 350 euro. Quest’ultimo locale sarebbe lo stesso chiamato in causa lo scorso novembre per aver fatto pagare 526 euro a tre viaggiatori orientali per un pranzo a base di pesce. Quello invece delle bistecche e della frittura – un ristorante di proprietà di una cinese e gestito da un egiziano – almeno stando a TripAdvisor non aveva per niente buone recensioni: “Imbarazzante per il nome dell'Italia”, lo definisce qualcuno. “Da chiudere immediatamente”, suggerisce un altro utente mostrando uno scontrino da 16 euro per due birre alla spina.

La posizione del sindaco di Venezia – Mentre il comandante della Polizia municipale Marco Agostini su indicazione del sindaco Luigi Brugnaro ha già preso contatto con chi ha assistito all'accaduto, si moltiplicano le proposte per evitare che Venezia continui a rappresentare una trappola per i turisti. “Venerdì lanceremo sulla nostra pagina Facebook una sorta di manuale – ha annunciato Marco Gasparinetti, portavoce della piattaforma civica Gruppo 25 Aprile che ha reso noto il caso della comitiva giapponese  – su come ‘sopravvivere' al Carnevale, con consigli dettagliati sulle situazioni da evitare”. Altre associazioni stanno anche pensando alla registrazione di un marchio, una sorta di “bollino” che attesti la "venezianità" del locale e la sua correttezza. Intanto anche il sindaco Brugnaro ha fatto sapere di avere intenzione di verificare bene quest’ultimo episodio e che, se sarà confermato, farà il possibile per punire i responsabili. “Noi siamo per la giustizia, sempre!”, ha detto Brugnaro.

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