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Conte: “Missioni internazionali? Da rivedere, i migranti siano distribuiti in tutti i Paesi Ue”

In un’intervista il premier Conte ribadisce che in tema di immigrazione va ridiscusso il ruolo dell’Italia nelle missioni internazionali. A proposito di Sophia dice: “Alcuni aspetti di questa operazione internazionale andrebbero riformulati. Soprattutto per operare una redistribuzione dei migranti soccorsi in area Sar tra i vari paesi europei”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il premier Giuseppe Conte blinda il Decreto dignità, la prima misura economica del governo giallo-blu, e lo fa con un'intervista su "La Stampa", in cui cerca anche di mettere a tacere le voci sulla sua scarsa presenza e incisività come premier: "Il mio stile è sensibilmente diverso da quello dei "politici ballerini", così sagacemente descritti da Kundera nell'Elogio della lentezza". Conte rimanda al mittente anche le accuse di ‘sudditanza' nei confronti del vicepremier pentastellato: "Conte è un uomo che ha una certa età, esperienza e competenza professionale. È difficile anche solo pensare che possa essere ‘un uomo di qualcuno'". Ma ribadisce che don Di Maio e Salvini il "confronto è continuo".

Ma è sul tema dell'immigrazione che si concentra maggiormente il premier. In un clima sempre più arroventato, dopo il pugno duro annunciato dai ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli, che vogliono chiudere i porti alle ong, alle navi straniere che trasportano migranti, ma anche, come nel caso di questa mattina della Vos Thalassa, alle stesse navi italiane, Conte fa il punto sulle politiche migratorie: "Queste missioni internazionali si possono e si debbono rivedere, perché così come sono attualmente formulate contraddicono il principio di un'Europa solidale, che noi intendiamo affermare anche in materia di immigrazione. Non ci sono dubbi che la direzione sia questa, ma la questione va affrontata nelle sedi opportune". Al vertice di Innsbruck, in cui si riuniranno i ministri degli Interni Ue, Salvini, con un documento, porterà avanti questa linea, seguendo quanto ha ribadito l'Italia all'ultimo Consiglio Ue: rivedere il ruolo del nostro Paese nelle missioni internazionali, come la Themis, e la Eunavformed Sophia, impedendo l'attracco in Italia delle navi che salvano migranti nel Mediterraneo. Ma la questione andrà affrontata al vertice dei capi di Stato europei a settembre a Salisburgo. In particolare, sulla missione Sophia, il premier ha detto: "Alcuni aspetti di questa operazione internazionale andrebbero riformulati. Soprattutto per operare una redistribuzione dei migranti soccorsi in area Sar tra i vari paesi europei".

"Le Ong – ribadisce il presidente del Consiglio – svolgono un ruolo importante nella nostra società, ma è fondamentale che le loro navi rispettino le regole e non interferiscano con le operazioni della guardia costiera libica". Alla domanda sul perché gli immigrati continuino a fare paura nonostante il calo degli sbarchi (80% in meno in un anno) Conte osserva: "Negli anni scorsi l'Italia si è prestata a raccogliere indiscriminatamente tutti i migranti che sbarcavano attraverso le rotte del Mediterraneo. È stata lasciata sola, ma è anche vero che ha fatto poco per ottenere una gestione realmente europea dei flussi migratori. Di qui il business dell'immigrazione e l'incremento dei traffici illeciti". E poi afferma: "Non mi sento spaventato, mi sento responsabile", riferendosi ai flussi migratori.

Sul gruppo dei Paesi di Visegrad, e sull'asse Salvini-Orban in materia di politica estera, Conte dice: "Il faro della nostra politica estera è e deve rimanere il nostro interesse nazionale. Quanto ai punti di riferimento, sono sempre gli stessi: la Nato e gli Stati Uniti, l'Unione europea e gli organismi internazionali a partire dall'Onu". 

Sul decreto presentato dal vicepremier Di Maio, il presidente del Consiglio prova a rassicurare gli imprenditori, rilanciando l'idea di ridurre il cuneo fiscale, e semplificare la burocrazia: processo già iniziato, spiega, "disattivando redditometro e spesometro""Non c'è alcun motivo per le piccole e medie imprese di infuriarsi" – dice Conte – "Negli ultimi anni destra e sinistra hanno alimentato una falsa opposizione tra lavoro e impresa, ma la verità è che un mercato del lavoro più stabile rilancia la domanda interna, con ricadute positive sui profitti d'impresa". Quando il giornalista gli domanda se in questo momento i cittadini hanno più bisogno di reddito di cittadinanza o di flat tax, Conte risponde così: "Il nostro sistema socio-economico ha bisogno di entrambe le riforme. Il reddito di cittadinanza, che non è misura assistenziale, è una vera e propria manovra economica, per recuperare persone che rimangono esiliate dal circuito lavorativo, che consente di restituire la dignità a chi l'ha persa e di rilanciare i consumi". E poi aggiunge: "La flat tax e lo snellimento del sistema fiscale saranno fatti in contemporanea".

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