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Conte: “L’Euro e la presenza dell’Italia nella Nato non sono in discussione”

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che i rapporti tra il ministro Tria e il governo sono buoni: “Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo. Attenzione, peraltro, a non considerarlo un corpo estraneo a questo esecutivo. È parte attiva e coinvolta nel tentativo di ottenere dall’Europa spazi di manovra che ci permettano di cambiare le cose”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Per me la moneta unica europea, come l'appartenenza alla Nato, non sono in discussione. E non lo sono anche per il governo da me presieduto". Il premier Giuseppe Conte, ha rilasciato un'intervista al Corriere della sera, in cui ha spiegato che i rapporti con il ministro dell'Economia Giovanni Tria sono buoni, smentendo voci di presunte tensioni: "Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo. Attenzione, peraltro, a non considerarlo un corpo estraneo a questo esecutivo. È parte attiva e coinvolta nel tentativo di ottenere dall'Europa spazi di manovra che ci permettano di cambiare le cose".

A proposito dell'Europa il premier ha detto che l'Italia deve rafforzare il suo ruolo: "Ai vertici europei in passato spesso l'Italia non si è fatta valere per timore di rimanere isolata. In un'Europa debole e disorientata, stiamo cercando di far capire che possiamo aiutarla a rafforzarsi, se riconosce che il contesto, il quadro strategico sono cambiati. E sull’immigrazione l’atteggiamento sta cambiando, a nostro favore. L'Europa procede a scatti, tra periodi di stasi e passi avanti. Questo è il momento di farla scattare uscendo da una situazione in cui langue. Altrimenti diventa l’Europa dei gruppi regionali di cinque, sei Paesi. E sarebbe una regressione geopolitica. Stiamo cercando di restituire centralità al Mediterraneo, marginalizzato dall’allargamento a Nord e a Est".

Secondo il presidente del Consiglio questa legislatura reggerà per tutta la durata del quinquennio, provando a "ricucire il Paese su nuove basi": "Se M5S e Lega continuano a crescere insieme – ha spiegato – e a confermare il consenso del Paese, questo governo può durare cinque anni". Il presidente del Consiglio non disdegna la definizione di "populista": al contrario lo ritiene un punto di forza rispetto agli altri capi di governo: "loro sono assillati dal fatto di avere nei loro Paesi forze populiste che li assediano ed erodono i loro consensi. Io, invece il cosiddetto populismo ce l'ho nel governo, anzi ne sono l'espressione, lo rappresento. E credo di potere aiutare anche gli altri leader europei a capire dove e come occorre cambiare, per fare in modo che queste forze aiutino il sistema a migliorare e non a implodere".

Il tema più importante è appunto quello dell'immigrazione: "Ho detto a Emmanuel Macron che non avalleremo forzature e fughe in avanti, e che in Libia le elezioni debbono avvenire solo dopo che le varie parti di quel Paese si sono riconciliate. Su questo uno dei nostri principali interlocutori rimane la Germania". Conte ha dichiarato anche di voler coltivare il rapporto con il presidente Usa: "Credo che Trump voglia aiutare l'Italia. E nel mio prossimo viaggio a Washington cercheremo insieme di capire come. Il rapporto è buono, e il fatto che io esprima una maggioranza M5S-Lega accentua le potenziali affinità".

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