Contattava aspiranti suicide online e le uccideva: in casa ritrovati nove corpi smembrati

Contattava online attraverso i social aspiranti suicidi o comunque persone che manifestavano pensieri di estremo autolesionismo, in particolare donne, offrendosi di aiutarli. Poi li incontrava e li uccideva, infine smembrava i corpi e seppelliva i resti in giardino. È la macabra storia dietro il terribile ritrovamento di nove cadaveri in un'abitazione giapponese alla periferia sud della capitale Tokyo che ha portato in carcere un ragazzo di 27 anni, Takahiro Shiraishi. Secondo i media locali, l'uomo ha confessato di aver ucciso tutte le sue vittime nel giro di due mesi dopo averle contattate via Twitter. Non solo,  l'uomo avrebbe anche ammesso di aver violentato sessualmente tutte le sue otto vittime femminili prima di ucciderle.

Secondo gli inquirenti giapponesi, dopo i delitti l'uomo sembrava i cadaveri e seppelliva le parti  in diversi posti in giardino cospargendo poi la zona con la sabbia della lettiera del gatto nel tentativo di coprire le prove. L'uomo però non era riuscito a disfarsi di tutti i resti e in casa la polizia ha trovato anche teste e arti all'interno di frigoriferi. In tutto tra giardino e casa gli inquirenti hanno rinvenuto circa 240 pezzi di ossa appartenenti a nove persone diverse.

Shiraishi, che si era trasferito nella casa degli orrori solo nell'agosto scorso, entrava in contatto con le potenziali vittime twittando con loro e dicendosi disponibile ad aiutarle nel suicidio. Poi le uccideva  nel giorno stesso del primo incontro faccia a faccia e infine tagliava i corpi in bagno con una sega trovata nella sua stanza. La polizia lo ha scoperto mentre indagava sulla scomparsa di una donna di 23 anni, sua ultima vittima, seguendo i messaggi della ragazza su twitter e i contatti con l'uomo.