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Consip, la procura chiede l’archiviazione per Woodcock e Sciarelli

La procura di Roma ha chiesto di archiviare la posizione del pm Henry John Woodcock e della giornalista Federica Sciarelli per rivelazione del segreto d’ufficio sul caso Consip. I due erano coinvolti per una fuga di notizie che ha portato alla pubblicazione di alcuni articoli di giornale nel dicembre 2016.
A cura di Stefano Rizzuti
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La procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare la posizione del pm Henry John Woodcock, indagato nella vicenda Consip per rivelazione del segreto d’ufficio, in concorso con la giornalista Federica Sciarelli, e per il reato di falso. Anche nei confronti della Sciarelli, conduttrice del programma Rai ‘Chi l’ha visto?', è stata richiesta l'archiviazione.

La vicenda che vedeva coinvolti Woodcock e Sciarelli riguardava la fuga di notizie avvenuta con la pubblicazione sul Fatto Quotidiano di una serie di articoli avvenuta tra il 21 e il 23 dicembre del 2016. Con questi articoli si svelava l’esistenza di un’indagine su Consip nella quale figuravano iscritti sul registro degli indagati il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette e l’attuale ministro dello Sport Luca Lotti. Secondo la procura di Roma a passare queste informazioni al giornalista Marco Lillo sarebbe stato proprio Woodcock utilizzando la Sciarelli come tramite. Ipotesi più volte negata da tutti i protagonisti della vicenda.

La versione dei due sarebbe stata confermata dall’analisi dei tabulati telefonici e dei messaggi di WhatsApp, riferiti anche a un altro degli indagati in questa inchiesta, il maggiore Giampaolo Scafarto che in quanto ufficiale del Noe aveva condotto parte degli accertamenti sul caso Consip, acquisendo la testimonianza dell’allora ad della Centrale acquisti della pubblica amministrazione Luigi Marroni.

Non si è quindi ancora accertato chi sia stato l’informatore che ha dato le notizie al Fatto. L’attenzione dei magistrati romani è ora rivolta proprio a Scafarto e ai suoi collaboratori. A Woodcock era stato contestato anche il falso in concorso con Scafarto, ma gli inquirenti romani hanno creduto al racconto del magistrato fatto il 7 luglio. Il pm di Napoli ha ammesso di aver consigliato all'ufficiale di polizia giudiziaria di dedicare nell'informativa un capitolo sui servizi segreti che avrebbero spiato il Noe.

La procura di Roma ha inoltrato anche al Csm la copia della richiesta di archiviazione avanzata nei confronti di Woodcock. La posizione del magistrato è infatti al vaglio anche della Prima Commissione che da tempo ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti.

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