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Congela il suo sperma e poi diventa donna: “Un giorno lo userò per diventare mamma”

Lea, 20 anni, si è sentita “intrappolata nel corpo di un uomo” per la maggior parte della sua vita. Vittima di bullismo a scuola per la sua omosessualità, un giorno ha incontrato una bellissima ragazza ad una festa. Poi ha scoperto che “un tempo era maschio”. Da allora ha capito quale sarebbe stata la sua strada.
A cura di B. C.
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Una ragazza transgender della Nuova Zelanda ha deposito il proprio sperma alla banca del seme, prima della sua trasformazione, nella speranza di poter diventare genitore nei prossimi dieci anni. Lea Membrey, ha 20 anni, e dal 2015 ha cominciato a prendere ormoni femminili per la sua transizione da maschio a femmina. “Mi sono sentita scollegata dal mio corpo maschile per la maggior parte della mia vita” ha detto. Ha speso decine di migliaia di dollari in chirurgia plastica: dall'impiego di protesi mammarie passando per l‘aumento labbra, iniezioni botox e rimozione dei capelli con laser.

"Voglio sicuramente avere bambini entro i prossimi dieci anni e avere un figlio biologicamente mio sarebbe davvero importante per me” ha detto Lea a NZ Herald. "Ho congelato il mio sperma prima di iniziare i trattamenti ormonali intensivi, visto che una volta cominciato i tuoi organi maschi smettono di funzionare. Sono passati due anni e oggi il mio testosterone non è rilevabile: sono allo stesso livello di una donna biologica" spiega. “Avevo bisogno di cambiare aspetto, di apparire più femminile. Svegliarmi la mattina con il seno mi ha fatto sentire più sicura di me. "Mi piace di guardarmi allo specchio quando sono nuda e non vedo il petto piatto di un uomo” dice la 20enne. "Esco di casa e so che le persone mi vedono come una femmina al 100%". Lea in passato è stata vittima di bullismo a scuola a causa della sua omosessualità. In quel momento ha capito che “dovevo vedere un medico per discutere della terapia ormonale”. Lea ricorda ancora il suo passato: “All’inizio non mi rendevo conto di essere gay. Avevo antipatia nei confronti dei maschi, ma solo perché non volevo essere uno di loro. Non sapevo veramente chi fossi, ho cominciato a capirlo solo dopo aver lasciato la scuola superiore” racconta.

“Un giorno ad una festa ho cominciato a parlare con una bellissima ragazza, ad un certo punto mi ha detto che un tempo era un uomo. Non potevo crederci. Ho pensato: ‘Oh mio Dio, è quello che voglio essere anche io!’ Certamente non è stata una decisione immediata. C’era un sacco di nella  mia mente, come ‘sono abbastanza femminile?’ o ‘sono veramente transessuale?'. Ma più passava il tempo e più non mi sentivo bene nei panni di un maschio”. Lea oggi è una persona felice: “Non riesco a credere di aver sofferto per così tanto tempo prima di capire chi fossi veramente”. E conclude con un messaggio alle persone nella sua stessa situazione: "Dovete fare quello che sentite dentro, perché alla fine della giornata vi sentire persone più felici".

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