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Condannato per abusi sessuali su minore, evita 50 anni di carcere grazie a un cane

Il ritrovamento di un cane, Lucy, ha portato alla scarcerazione di un uomo dell’Oregon che stava scontando 50 anni in carcere. L’uomo era stato condannato per abuso sessuale su un minore. Smentita l’accusatrice: aveva detto che l’imputato aveva ucciso il suo cane.
A cura di S. P.
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L'uomo scagionato insieme a sua moglie
L'uomo scagionato insieme a sua moglie

Joshua Horner è un idraulico dell'Oregon, che vive nella città di Redmond, che è stato arrestato nell'aprile del 2017 con la pesante accusa di abuso sessuale su un minore. Condannato a restare in carcere per cinquanta anni, quell’uomo considerato uno stupratore è stato scarcerato in seguito al ritrovamento di un cane. Stando a quanto si legge sui media statunitensi, nel corso del processo la vittima aveva testimoniato affermando che l'imputato l'aveva minacciata di ucciderle il suo cane se lei mai lo avesse denunciato. Poi, però, sempre secondo quanto testimoniato dalla vittima, lui avrebbe ucciso comunque il cane sparando un colpo davanti a lei. Così, in seguito al processo, i giudici hanno condannato Horner a cinquanta anni di reclusione. Ma sei mesi dopo la condanna, Joshua Horner è ricorso all'Oregon innocence project, a protezione dei condannati in caso di appello, che ha preso in mano il caso facendo delle nuove indagini.

L'imputato diceva di non aver ucciso il cane, quindi la sua accusatrice mentiva – L'imputato insisteva dicendo di non aver ucciso il cane della presunta vittima e che quindi se l'animale fosse stato trovato avrebbe potuto dimostrare che la sua accusatrice mentiva. E dopo varie indagini il cane, un labrador nero che si chiama Lucy, è riapparso a Portland. Ciò chiaramente non vuol dire che l’abuso sessuale sulla minore non ci sia stato ma secondo il giudice a questo punto non è possibile neppure dire con certezza che ci sia stato. Il caso è quindi stato archiviato in attesa di un nuovo processo. E nel frattempo l'uomo lo scorso agosto è uscito dal carcere. “Kelli e io siamo pronti a raccogliere i pezzi della nostra vita”, ha detto Horner riferendosi a sua moglie. La coppia è uscita dal tribunale lunedì tenendosi per mano e sorridendo.

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