256 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Commissione Ue taglia la crescita, il Pil scende dello 0,2%: Italia ultima in Europa

La Commissione europea taglia le stime sul Pil italiano: la crescita per il 2018 sarà dell’1,3% e non dell’1,5% come previsto in primavera. Bruxelles avverte che il calo della crescita è inevitabile di fronte alle incertezze politiche sia a livello globale che italiano. Il calo è diffuso in tutta l’Ue, ma l’Italia è in coda sia per il 2018 che per il 2019.
A cura di Stefano Rizzuti
256 CONDIVISIONI
Immagine

La Commissione europea rivede al ribasso le stime sul Pil italiano: per il 2018 la crescita sarà dell’1,3%, contro l’1,5% previsto a maggio. Per il 2019 si attesterà all’1,1% invece dell’1,2% inizialmente previsto. I segnali di rallentamento sono quindi evidenti e la Commissione ha confermato le preoccupazioni espresse anche dal ministro dell’Economia Giovanni Tria. Le previsioni estive di Bruxelles spiegano che l’economia italiana “non è sfuggita alla generale perdita di slancio delle economie avanzate”, nonostante una crescita dello 0,3% nel primo trimestre del 2018, solo leggermente inferiore al trimestre precedente. E l’Italia resta così ultima in Europa per la crescita, con i dati più bassi dell’Ue insieme al Regno Unito.

La Commissione Ue scrive anche che i rischi sulle prospettive di crescita sono aumentati “di fronte a una riaccesa incertezza di politiche a livello globale e domestico”. In particolare si sottolineano i timori sulle politiche interne per l’Italia, oltre al “possibile contagio dei tassi più alti sui costi di finanziamento delle imprese”. Tutto ciò potrebbe “peggiorare le condizioni del credito e zittire la domanda interna”. A sostenere la crescita sono stati soprattutto i consumi privati e gli inventari, mentre il “peso per la crescita” sono stati i deboli investimenti e l’export.

La domanda interna – si legge ancora nel report della Commissione – dovrebbe restare la principale motrice della crescita, di fronte a un ambiente esterno con maggiori sfide. Gli investimenti dovrebbero aumentare, sostenuti da condizioni favorevoli del credito e incentivi fiscali, sebbene la volatilità del mercati, che riflette l'incertezza domestica e globale, dovrebbe rinviare alcune decisioni sugli investimenti nel breve termine”.

Calo diffuso in tutta l'Ue

In generale è tutta l’Eurozona a rallentare, così come l’Ue: “Continueranno ad espandersi quest’anno e nel 2019 ma ad un passo più moderato rispetto al 2017”. Quindi la prospettiva del Pil nell’Eurozona e nell’Ue è stata rivista per il 2018, passando al 2,1%, con un calo dello 0,2% rispetto a quanto previsto in primavera. Rimane invece al 2% per il 2019.

Sale l'inflazione in Italia

Per quanto riguarda l’inflazione è prevista una crescita in Italia rispetto alla media dell’1,3% del 2017, “soprattutto come risultato di prezzi più alti dell’energia”. La nuova stima è quindi dell’1,4% nel 2018 e dell’1,6% nel 2019. Un aumento “largamente dovuto all’effetto del prezzo più alto del petrolio che sarà ulteriormente amplificato da un’euro più debole”.

256 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views