9 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Come hanno fatto due escursionisti a sopravvivere a una notte in montagna

Due escursionisti toscani sono riusciti a sopravvivere una notte in alta montagna sotto una bufera scavando una buca nella neve e rannicchiandosi.
A cura di Davide Falcioni
9 CONDIVISIONI
Immagine

"Dobbiamo farcela". Sono state le due parole che due amici pratesi si sono ripetuti per ore, trascorrendo martedì scorso un'intera notte all'addiaccio in Val di Luce, nel comprensorio del Monte Abetone. Le ricerche dei due da parte dei soccorritori sono iniziate intorno alle 21 di due giorni fa, quando i familiari hanno dato l’allarme, non avendoli visti rientrare e non riuscendo a contattarli perché i cellulari non ricevevano segnale.

Una squadra del Soccorso Alpino si è organizzata ed è partita con l'ausilio dei gatti delle nevi per dirigersi verso Foce a Giovo. Altre due squadre sono invece salite dal versante emiliano dal lago Baccio. Sul posto erano presenti anche i vigili del fuoco di San Marcello e Pavullo, con 10 uomini, una squadra con altri uomini da Livorno e Firenze, alcuni cani e il personale del posto comando avanzato. Le ricerche dei due amici sono proseguite, in condizioni di freddo intensissimo e scarsissima visibilità, fino alle 3 e 30 di notte, quindi sono state sospese per riprendere ieri mattina presto, quando al gruppo si è aggiunta una squadra di Lucca del Sast che ha risalito il canale Segantini.

Rannicchiati in una buca nella neve: così si sono salvati i due escursionisti

I due amici sono riusciti a salvarsi grazie alla grande esperienza maturata in anni di escursionismo: quando hanno capito che la situazione rischiava di diventare molto pericolosa i due hanno deciso di fermarsi in quota e trascorrere lì la notte. I due hanno preso una pala (che non deve mai mancare nell’equipaggiamento di chi pratica sci alpinismo) e hanno scavato una buca nella neve. Quella che in gergo si chiama "truna": in questo modo i due hanno realizzato un bivacco di emergenza per ripararsi dal freddo, rannicchiandosi e aspettando l’arrivo dell’alba, per riprendere il cammino di rientro. Intorno alle 8, infine, i due amici sono riusciti a raggiungere il passo d’Annibale, in una zona coperta da segnale cellulare, e a quel punto si sono messi in contatto coi familiari e i soccorritori.

Luca Ceccarelli, responsabile della 33esima delegazione appenninica del Soccorso Alpino, ha commentato: "Gli scialpinisti  erano perfettamente equipaggiati con ramponi, piccozza, apparecchio Artva e abbigliamento tecnico e il giorno prima avevano effettuato la salita del canale Segantini, venendo poi sorpresi da una tormenta di neve. Saggiamente hanno deciso di bivaccare sul posto scavando una buca nella neve e proprio questa accortezza ha consentito loro di mettersi al riparo dal fortissimo vento e di evitare di vagare nel buio. Un’accortezza che probabilmente ha salvato loro la vita".

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views