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Colette, la pianista di 104 anni che ha appena inciso il suo quarto album

La parigina ha inciso il suo quarto album di pianoforte, dedicandolo al suo grande ispiratore, Claude Debussy.
A cura di Davide Falcioni
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Non si è mai troppo anziani per inseguire i propri sogni: lo sa bene Colette Maze, una musicista parigina di ben 104 anni che pochi giorni fa ha inciso il suo quarto album. Pianista appassionatissima, ha deciso di dedicare il suo ultimo lavoro discografico a Clauden Debussy, uno dei più importanti compositori francesi vissuto tra la fine del 1800 e i primi del 1900. Debussy è morto nel 2018, proprio nell'anno in cui Colette si avvicinava al pianoforte sperimentandone i primi suoni e probabilmente non pensando minimamente che un giorno avrebbe inciso dei dischi: "Bach è una cattedrale, Chopin lo struggimento dell'anima, ma Debussy è colori", ha dichiarato Maze in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. "E così intendo la vita. Vedo la luce del sole e mi sento meglio". E proprio uno dei più celebri compositori francesi l'ha accompagnata durante 104 anni di vita, buona parte dei quali trascorsi al pianoforte.

Aveva appena quattro anni quando Colette per la prima volta pigiò il tasto di un pianoforte. Figlia di una famiglia parigina benestante, la madre non si oppose in nessun modo alla sua passione, ma la alimentò convinta che avrebbe contribuito a farle trovare – una volta adulta – un marito ricco. Con il passare del tempo però Colette si accorse che non aveva nessuna intenzione di sposarsi: "Avevano provato a presentarmi figli di banchieri, ma ero interessata solo al piano". Maze rifiuta di legarsi a un uomo, ma nel 1949 rimane comunque incinta. E' il momento più duro: il padre di suo figlio la lascerà e la sua famiglia deciderà di ripudiarla: "Nel 1960 mi sono sposata con un violoncellista, aveva 40 anni più di me e morì 14 anni dopo".

Oggi, a 104 anni, Colette Maze ha pochi amici ancora in vita e qualche parente. Le restano però i suoi quattro pianoforti, ai quali dedica non meno di 5 ore al giorno. "Mi alzo alle 8, faccio yoga prima di mettermi a suonare. La musica è natura, è acqua, pioggia, un tramonto. Bisogna far emergere l'energia che ognuno ha dentro di sé".

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