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Cinzia, travolta mentre attraversa la strada, muore dopo 2 giorni di agonia: donati gli organi

Cinzia Giardini, infermiera di Grosseto di 57 anni, è stata investita venerdì mentre attraversava la strada. A travolgerla una 23enne del posto.
A cura di Davide Falcioni
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Alla fine ha dovuto arrendersi: troppo gravi le lesioni riportate da Cinzia Giardini, infermiera di Grosseto di 57 anni investita mentre attraversava la strada nel pomeriggio di venerdì. A travolgerla è stata una Hyundai Athos condotta da una 23enne residente nella città toscana. Le condizioni di Cinzia erano apparse fin da subito disperate: trasportata all'ospedale Misericordia, poi trasferita al policlinico Le Scotte di Siena, è morta domenica sera. I suoi organi, fegato e reni, sono stati espiantati per essere donati.

Infermiera molto stimata, volontaria nella Croce Rossa, Cinzia Giardini era molto impegnata nel sociale come iscritta all'Aido: all'ospedale Misericordia di Grosseto ha lavorato in diversi reparti, e attualmente era in psichiatria. Tra poco più di un anno sarebbe andata in pensione. Lascia un figlio di 40 anni (Michele, elettricista) e un nipote di 12.

L’incidente è avvenuto in via Svizzera, non molto lontano dall'abitazione della donna: Cinzia stava attraversando la strada per raggiungere l’altro lato quando è stata investita da una vettura che – oltrepassata la rotatoria all’incrocio con via Senegal – si dirigeva verso via Borneo. Il è stato sbalzato a terra a diversi metri di distanza; la dinamica è comunque in fase di ricostruzione a opera della Municipale. Non risulterebbero tracce di frenata. Intervistato dal Tirreno il suo ex marito ha raccontato: "Cinzia tutti i giorni chiamava nostro figlio alle 19, quando lui staccava dal lavoro. E invece quel giorno Michele non ha sentito niente, allora siamo andati a cercarla. A casa lei aveva le finestre aperte, la macchina era sotto casa, la bici in garage. Ci siamo preoccupati e abbiamo chiamato il Pronto soccorso. Lì per lì non risultava niente, poi l’operatore ci ha detto: ‘C’è stato un incidente, è intervenuto Pegaso…'. Lui stesso ha chiamato il 118 e gli hanno detto che c’era stato quest’incidente e che lei era stata portata a Siena con il Pegaso… Questa cosa mi ha fatto male: Cinzia con sé aveva documenti, cellulare e nessuno ci ha avvertiti. È stata sola come se fosse stata abbandonata dalla famiglia, e invece noi le siamo sempre stati vicini e avremmo voluto esserlo anche in quei momenti".

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