Ciclismo, Froome sarà al Tour de France: per Uci e Wada non c’è nessun caso doping
Il Tour de France sta per partire, e tra i grandi protagonisti ci sarà anche Chris Froome. Il trentatreenne ciclista britannico del Team Sky è stato infatti riammesso alla "Grande Boucle", dopo che nei giorni scorsi era stato invece escluso dagli organizzatori per la sua positività ad un controllo doping alla Vuelta dello scorso anno. Una decisione che era stata presa per salvaguardare l'onore della famosa corsa ciclistica, ma che è stata rispedita al mittente dal tribunale antidoping dell'UCI, che ha assolto Froome, e dalla stessa Wada che ha spiegato in un comunicato come il caso salbutamolo (sostanza contenuta nel Ventolin per curare l'asma) non costituisca reato di doping.
Nelle prossime ore la Camera arbitrale dello sport francese discuterà ancora del caso del corridore inglese, anche se ormai pare certa la sua presenza al via ufficiale del Tour de France, che scatterà il prossimo 7 luglio dalla regione della Vendée: dipartimento della regione dei paesi della Loira.
La decisione dell'Uci e la gioia di Froome
Al termine di una lunga battaglia, durata quasi dieci mesi tra perizie scientifiche e pareri legali, la Wada ha cosi scagionato il quattro volte vincitore del Tour de France e del Giro d’Italia 2018. Durante il processo davanti al tribunale antidoping dell'Uci, il valore della sostanza anomala riscontrata nelle urine del ciclista dopo il controllo in Spagna è stato inoltre rivisto e corretto dai 2000 ng/ml iniziali a 1190 nanogrammi per millilitro. Un dato comunque oltre il limite consentito, ma che per le istituzioni del ciclismo mondiale non sufficiente per punire l'atleta britannico.
"Sono contento per la decisione che ha preso l'UCI – ha dichiarato Froome sul sito del Team Sky – E' una bella notizia per me e per il mio team, ma è anche un momento importante per il ciclismo. Conosco bene la storia di questo sport e i momenti belli e brutti che ha passato. Ho sempre fatto le cose nella maniera corretta. Non ho mai dubitato che questo caso avrebbe condotto ad una assoluzione per il semplice motivo che non ho mai fatto nulla di sbagliato".