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“Ci vedo doppio”. Rapinatore “salvato” dal fratello gemello: processo archiviato

La somiglianza fra i due è tale che, sulla base di quanto emerso dalle indagini, non è stato possibile risalire con certezza al responsabile del reato. E così il caso è stato archiviato dalla Procura di Torino.
A cura di Biagio Chiariello
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Situazione kafkiana al Tribunale di Torino. Un uomo di origini marocchine, accusato di aver rapinato un connazionale, è stato ‘salvato’ dal fratello gemello. I fatti risalgono ad un anno fa. Secondo le ricostruzioni, l’uomo era dentro un fast food di corso Vittorio Emanuele II quando, dopo aver attaccato briga con la presunta vittima, gli ha sottratto dalla tasca alcune banconote, 200 euro in tutto. L’autore della rapina è stato quindi individuato grazie all’auto su cui era scappato dopo aver commesso il presunto reato. Sono stati alcuni testimoni, presenti sul luogo della rapina, ad annotare la targa della vettura. Gli stessi avevano fornito agli investigatori una descrizione dell’aggressore.

Durante il processo una di loro è stata quindi chiamata a testimoniare una delle persone presenti. Quando però la donna si è trovata davanti due persone identiche non è riuscita a riconoscere l’autore del reato. L’uomo indicato come il colpevole ha, come detto, un fratello gemello. Impossibile per la testimone identificare a quel punto il reale responsabile del reato. “Ho l'impressione di vederci doppio”, ha infatti esclamato la teste. E così svanita qualunque possibilità di riconoscere quale dei due fosse il sospettato. A occuparsi del caso è stato il pm Andrea Padalino. Il caso è stato archiviato dalla Procura di Torino.

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