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“Ci vediamo dopo il trapianto”. Ma il prof Paolo non è più tornato in classe: morto a 44 anni

Paolo Cingolani aveva salutato i suoi alunni a Senigallia, prima di partire, spiegandogli del trapianto a cui si sarebbe dovuto sottoporre per condurre una vita migliore e risolvere i suoi problemi di salute. Purtroppo non è più tornato in classe. I suoi ragazzi l’hanno ricordato in modo speciale.
A cura di Biagio Chiariello
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Paolo Cingolani aveva 44 anni ed insegnava matematica e fisica al liceo classico Perticari di Senigallia: è deceduto nella notte tra martedì e mercoledì al l’ospedale Niguarda di Milano, dove si trovava ricoverato da qualche settimana. Doveva sottoporsi ad un trapianto per risolvere i suoi problemi di salute e, poco prima di entrare in clinica, aveva salutato i suoi studenti. Non è più tornato a scuola. Sono sopravvenute delle complicazioni e il prof è deceduto. Lascia la moglie e due figli piccoli.

Nel giorno del suo funerale, oggi 1° giugno, gli ex alunni del professor Cingolani lo hanno ricordato in modo speciale, come si legge su Senigallianotizie.it

Buongiorno Prof,
questo è sempre stato il nostro modo di salutarla, e ancor prima di farlo, sentivamo il rumore della cinghia della sua borsa che annunciava il suo arrivo. Noncurante del gesso sui suoi pantaloni, cominciava a scrivere alla lavagna, esordendo: “Domanda di rito: qualcuno vuole essere interrogato?”. Silenzio assoluto, come quello in cui ci troviamo ora.

Mentre siamo qui a scriverle, riviviamo le ore di lezione ed i momenti passati con lei, che prima erano la nostra quotidianità, e ad oggi, sono parte di noi. non si parla solo di numeri, perché lei è anche altro. Era in grado di tirare fuori il meglio di noi, anche quando non lo credevamo possibile, spingendoci oltre le nostre capacità. Infatti, pur essendo le sue materie le più fredde ed astratte dal nostro punto di vista, con la sua passione è riuscito a farci non solo capire, ma anche apprezzare, ciò che all’inizio ci sembrava così lontano da noi.
Pur cercando di apparire professionale e distaccato, traspariva una forte dedizione nei nostri confronti. Ci rispettava e non ci considerava semplici contenitori vuoti da riempire, ma fuochi da accendere. Ha saputo trovare un equilibrio tra rapporto didattico e legame umano, per questo rappresenta tutto ciò che uno studente dovrebbe essere.
“Siate presuntuosi”, ci ha sempre detto. Ora lo sia anche lei, nella ricerca di quelle “n dimensioni”, cui tanto aspirava.
Ciao Cingo,
i tuoi ragazzi.

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