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Chopin era malato di tubercolosi: scoperta la causa della morte del celebre compositore

Dopo quasi 170 anni dalla morte del compositore polacco gli scienziati hanno esaminato i resti e stabilito le cause della sua morte prematura: Frédéric Chopin morì di tubercolosi.
A cura di Federica D'Alfonso
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Frédéric Chopin nell'unica fotografia oggi conosciuta, scattata nel 1849 da Louis-Auguste Bisson.
Frédéric Chopin nell'unica fotografia oggi conosciuta, scattata nel 1849 da Louis-Auguste Bisson.

Quando il 17 ottobre Frédéric Chopin morì il suo corpo venne sepolto con grandissimi onori a Parigi, nello stesso cimitero dove riposano Marcel Proust, Oscar Wilde e Jim Morrison, ma il suo cuore venne trasportato e conservato nella Chiesa di Santa Croce di Varsavia. Oggi quel cuore è stato fondamentale per scoprire le cause della morte del famoso compositore polacco.

Fryderyk Chopin morì a soli 39 anni, dopo aver regalato al mondo alcune delle composizioni più belle e celebri della storia della musica. Una scomparsa prematura, le cui cause sono state dubbie e incerte per molto tempo. Ma gli scienziati hanno finalmente avuto la possibilità di analizzare il suo cuore, conservato per secoli in una soluzione alcolica, e hanno finalmente stabilito la causa del decesso del giovane musicista.

Chopin è stato vittima di una pericardite, una rara complicazione della tubercolosi cronica. La diagnosi è stata pubblicata sull'American Journal of Medicine la scorsa settimana, dopo decenni di dibattito circa le cause della morte del compositore. Gli scienziati dell'Accademia polacca non hanno avuto bisogno di aprire il vaso, né di togliere il cuore dalla sua collocazione per poterlo analizzare meglio: i materiali fibrosi bianchi che lo ricoprivano, oltre alle piccole lesioni visibili non hanno lasciato nessun dubbio anche al primo sguardo.

Michael Witt, professore dell'Accademia delle scienze di Varsavia, ha spiegato come l'analisi sia la prima effettuata dal 1945, quando cioè il cuore venne restituito alla Chiesa di Santa Croce dopo essere stato per alcuni anni preso in custodia da un generale delle SS che si diceva ammiratore di Chopin. Il vaso è ancora perfettamente sigillato, e nonostante le numerose richieste di poter prelevare alcuni campioni delle fibre cardiache per eseguire più approfonditi esami del dna, secondo Witt non ce ne sarebbe alcun bisogno: “Aprire il vaso potrebbe danneggiare per sempre il cuore, e in ogni caso siamo certi di aver finalmente scoperto cosa ha ucciso Chopin”.

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