Choc a Treviso. Va in fabbrica con la pistola: “Vi uccido tutti, mi rubate il lavoro”
“Temevo che ci uccidesse tutti, che ci freddasse sul posto”. Sono ancora visibilmente sotto choc, i tre operai minacciati dal 57enne di Spresiano, in provincia di Treviso, che ieri pomeriggio, 29 maggio, è entrato nella fabbrica dove lavorava, una ditta di Maserada sul Piave, ha estratto una pistola e minacciato di morte gli ex colleghi, accusandoli di essere responsabili del suo licenziamento. Secondo le ricostruzioni del Gazzettino, l’uomo si è presentato al lavoro in ritardo, all'ora di pranzo invece che al mattino. Non una novità per l'azienda che aveva sempre chiuso un occhio sulle sue continue assenze. Ma le cose sarebbero a breve cambiate. E Tiziano O. lo aveva capito ormai: è arrivato in fabbrica con l’arma nascosta nella tasca dei pantaloni. I suoi colleghi dei reparto alla Inox e Inox si sono ritrovati quella semiautomatica calibro 7.65 puntata contro. L'arma era carica.
"Mi rubate il lavoro", avrebbe detto ai tre ormai ex colleghi, che in precedenza lo avevano accusato di essere arrivato tardi a lavoro, prima di essere bloccato da un responsabile della ditta, che è riuscito a farsi consegnare la pistola. Il 57enne è poi fuggito, mai è stato rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione. Durante la perquisizione domiciliare, sono stati trovati 26 proiettili detenuti illegalmente dall’uomo. Per Tiziano O., che ha vari precedenti per reati contro la persona e per un tentato omicidio commesso negli anni ’80, è scattato l’arresto. Ora deve rispondere di detenzione e porto abusivo di una pistola e minaccia aggravata. Si trova detenuto nel carcere di Santa Bona in attesa dell’udienza di convalida. Sono in corso accertamenti sulla provenienza della pistola che non risulta censita.