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Chi è Giovanni Tria, il nuovo ministro dell’Economia del governo M5s-Lega

Giovanni Tria, docente di Economia politica all’università Tor Vergata di Roma, è stato scelto come ministro dell’Economia nel governo formato da M5s e Lega e guidato da Giuseppe Conte. In parte scettico sull’Euro, ma non favorevole all’uscita dell’Italia dalla moneta unica, è un sostenitore della flat tax, meno propenso invece all’attuazione del reddito di cittadinanza.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: Uniroma2.it
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Il suo nome è venuto fuori nel pomeriggio, quando Luigi Di Maio e Matteo Salvini erano seduti al tavolo per trovare un ministro dell’Economia e definire le altre caselle del nuovo governo che è appena nato sotto la guida di Giuseppe Conte. Giovanni Tria, 69 anni, sarà il nuovo titolare del dicastero di via XX Settembre, quello su cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avuto da ridire per la nomina di Paolo Savona. Tria è nato a Roma nel 1948 ed è laureato in Giurisprudenza. Ma da oltre 40 anni si occupa di economia.

È professore ordinario di Economia politica all’università Tor Vergata di Roma, parla perfettamente inglese e francese. Ha posizioni meno nette di quelle di Savona sull’Euro ma anche lui ha più volte espresso il suo pensiero scettico. Pur non risparmiando qualche critica alla moneta unica europea, comunque, rimane europeista. E, proprio di recente, si è anche schierato a favore della flat tax: persino a costo di procedere con l’aumento dell’Iva. Più freddo, invece, è sembrato sull’ipotesi di realizzare il reddito di cittadinanza inserito nel contratto di governo M5s-Lega.

Vicino su alcune posizioni a Savona, tanto che secondo Sky il suo nome sarebbe stato indicato proprio dallo stesso futuro ministro per gli Affari europei, in un articolo di pochi anni fa, pubblicato su Formiche.net, Tria si diceva d’accordo con Savona e con l’altro autore di un articolo da lui commentato, Giorgio La Malfa. Li definisce “due eminenti economisti con i quali peraltro concordo in pieno”. E la questione di cui si discuteva era proprio quella dell’Euro e dei ruoli di Italia e Germania nella moneta unica.

Ha scritto insieme a Renato Brunetta, ex capogruppo di Forza Italia alla Camera, un articolo sul Sole 24 Ore in cui ha parlato, anche in quel caso, di Euro. “Non ha ragione chi invoca l’uscita dalla moneta unica senza se e senza ma come panacea di tutti i mali”, scrivevano. Eppure, all’opposto, i due spiegavano che non era vero ciò che diceva Mario Draghi, ovvero che l’Euro è irreversibile.

La carriera di Giovanni Tria

L’ultimo incarico ricoperto è quello di preside della facoltà di Economia all’università Tor Vergata di Roma. È stato co-direttore del master in Economia dello sviluppo e cooperazione internazionale, direttore del Ceis, il Center in Economics and International studies. Tra gli altri ruoli ricoperti c’è quello di membro dell’Oecd innovation strategy expert advisory group, oltre che vice-chair del Committee for information, computer and communication policy. Fa parte del Consiglio d’amministrazione dell’Oil, l’organizzazione internazionale del lavoro. E dal 2008 al 2017 è stato presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione (l’ex Scuola superiore della Pubblica amministrazione).

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