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Chi è Filippo Tortu, il campione di atletica che ha battuto il record di Pietro Mennea

A trentanove anni di distanza dal tempo realizzato dalla “Freccia del Sud”, l’atletica leggera italiana riscrive la sua storia grazie all’impresa del ventenne atleta lombardo di origini sarde: un ragazzo come tutti gli altri, con le stesse passioni di molti suoi coetanei ma con la dinamite nelle gambe. Il papà allenatore: “Correva negli allievi, fece i 100 in 10″72 e tornò felice a casa. E io ammetto che ho sognato questo 9.99 da sempre”.
A cura di Alberto Pucci
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I record prima o poi vengono battuti. Lo sapeva bene anche Pietro Mennea che, grazie alle sue imprese, aveva portato il tricolore in cima al mondo. A pochi giorni da quello che sarebbe stato il sessantaseiesimo compleanno, un ragazzo di vent'anni ha dunque reso possibile ciò che per molti invece non lo era: battere il primato della "Freccia del Sud" sulla distanza dei 100 metri. Ma chi è questo "sbarbato" che si è permesso di scomodare gli dei dell'atletica leggera italiana?

Un campione cresciuto in Brianza

Nato a Milano nel giugno 98, da papà sardo e mamma lombarda, e cresciuto a nord del capoluogo milanese (in quella Brianza che ha spesso regalato allo sport italiano campioni memorabili), Filippo Tortu è il nuovo nome dell'atletica leggera dopo essere diventato il primo italiano della storia a correre i 100 metri sotto i 10 secondi. "Lo sport insegna che per la vittoria non basta il talento, ci vuole il lavoro e il sacrificio quotidiano", amava sempre ricordare il grande Mennea. "Super Pippo", come lo chiamano ormai tutti, lo ha preso alla lettera e ha sudato molto prima di arrivare a scrivere il suo nome tra i grandi grazie alla straordinaria impresa nel meeting di Madrid.

In nome del padre (suo allenatore)

Il padre, 59 anni, ne ha seguito costantemente l'evoluzione, convinto che le qualità del figlio prima o poi sarebbero esplose. "Ho capito subito che sarebbe diventato un campione dell'atletica: da bambino non camminava, sprintava". Dal basket all'atletica, era scritto nel destino. "Correva negli allievi, fece i 100 in 10″72 e tornò felice a casa. E io ammetto che ho sognato questo 9.99 da sempre".

Le passioni di Super Pippo

Seguito e allenato da papà Salvino, ex sprinter e ora suo coach, nel centro sportivo di Giussano (paese che ha dato i natali al compianto Stefano Borgonovo), Filippo Tortu è un ragazzo come gli altri nonostante nelle gambe abbia la dinamite. Ha un fratello di nome Giacomo, anche lui "sprinter", studia Economia e Marketing a Milano e adora dormire: "Al mattino ho bisogno di cento sveglie", dichiarò qualche mese fa alla "Gazzetta dello Sport".

Come tutti i suoi coetanei è presente sui social con i suoi profili ufficiali (Facebook, Twitter ed Instagram), tifa Juventus (la Brianza è un noto feudo bianconero), ama la musica italiana, adora il cinema (film preferito: "Will Hunting, Genio ribelle") e quando non si allena frequenta una bella ragazza conosciuta proprio in Sardegna e porta a spasso Ettore: il suo amatissimo labrador nero.

I precedenti risultati, prima dell'impresa di Madrid

Ora che il velocista delle Fiamme Gialle è diventato il terzo bianco europeo a riscrivere la storia dei 100 metri, tutti si meravigliano delle sue qualità e della sua velocità in pista. Doti che in realtà Filippo aveva già fatto intravedere nel 2014, quando arrivò in Finale delle Olimpiadi Giovanili (prima della frattura di entrambe le braccia), nel 2016 con la laurea di vicecampione del mondo Under 20 e nelle scorse settimane a Savona e al Golden Gala di Roma, dove si era fermato a pochi secondi dal mito Pietro Mennea.

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