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Che cosa sono le “Lucarie”, festività di Luglio nell’antica Roma che celebra le divinità boschive

La Soprintendenza di Roma rispolvera le “Lucarie” a Crustumerium, festività dell’antica Roma che si svolgeva dal 19 al 21 luglio, legata a una durissima sconfitta subita nel 390 a.C. dall’esercito romano che, nella disfatta, si era rintanato nei boschi e lì si era organizzato per riconquistare la città. Il Parco Archeologico di Crustumerium sarà aperto dalle 18 alle 21 per celebrare le divinità boschive che avevano protetto i soldati romani.
A cura di Redazione Cultura
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La Soprintendenza Speciale di Roma domani, 19 luglio, celebra le Lucarie a Crustumerium, con un’apertura speciale gratuita del Parco Archeologico dalle ore 18 alle 21. Crustumerio fu una città del Latium vetus, capitale del popolo dei Crustumini, inclusa da Plinio il Vecchio nella sua lista di città scomparse, l'abitato antico è stato individuato su basi archeologiche intorno al 1970, i primi saggi furono effettuati dalla Soprintendenza di Roma nel 1982, mentre la necropoli è stata esplorata a partire dal 1987, in località Marcigliana, a nord di Roma, nei pressi di Settebagni.

Per l'occasione, si potranno visitare i cantieri archeologici e seguire uno spettacolo di musica e recitazione. La genesi delle Lucarie, festività dell’antica Roma che si svolgeva il 19 e il 21 luglio, è legata a una durissima sconfitta subita nel 390 a.C. dall’esercito romano, travolto dai galli Senoni capeggiati da Brenno, avvenuta sulla Salaria non lontano da Crustumerium. Forti della vittoria, i galli invasero e saccheggiarono Roma, ma le truppe romane, che nella disfatta avevano trovato riparo tra i boschi, si riorganizzarono e riconquistarono rapidamente la città. Le Lucarie dunque celebrano le divinità boschive che avevano protetto i soldati romani.

L'apertura del Parco Archeologico di Crustumerium per le Lucarie è un’occasione eccezionale: dalle ore 18 saranno presentati al pubblico i nuovi scavi che hanno interessato una villa romana risalente al II secolo a.C. dagli archeologi della Soprintendenza Paola Filippini e Anselmo Malizia, assieme agli archeologi Barbara Belelli Marchesini, Lucia Bellito, Andrea Di Napoli. A seguire, intorno alle 19, ci sarà uno spettacolo di musica e teatro dal titolo Dissonanze e suggestioni contemporanee, curato da Rita Ferrario e con la partecipazione di Antonella De Cesare, Antonio Blasioli, del coro di Piazza Vittorio e del laboratorio teatrale Gli Innominabili.

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