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Cgil, Cisl e Uil uniti per una nuova riforma del mercato del lavoro

I tre sindacati confederali hanno preparato un documento comune in vista della convocazione del Governo al tavolo delle trattative per la riforma del mercato del lavoro. Le questioni principali che Cgil Cisl e Uil intendono sottoporre al Governo riguardano le modifiche dei contratti atipici e le risorse per gli ammortizzatori sociali.
A cura di Antonio Palma
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I tre sindacati confederali hanno preparato un documento comune in vista della convocazione del Governo al tavolo delle trattative per la riforma del mercato del lavoro. Le questioni principali che Cgil Cisl e Uil intendono sottoporre al Governo riguardano modifiche dei contratti atipici, risorse per gli ammortizzatori sociali.

I sindacati confederali si preparano al nuovo tavolo di trattativa con il Governo Monti per la riforma del mercato del lavoro messa in cantiere dall'esecutivo per la fase due della manovra economica. Cgil, Cisl e Uil hanno redatto un nuovo documento unitario dove spiegano le loro posizioni e le richieste che intendono avanzare quando saranno convocati dal Governo. I tre più importanti sindacati italiani puntano molto sulla possibilità di rilanciare la crescita del Paese attraverso piani di sviluppo dell'occupazione che da mesi ormai fa segnare indici negativi.

In attesa della convocazione della parti sociali, che dovrebbe avvenire a giorni, i rappresentanti dei lavoratori fanno il punto della situazione ricordando ancora una volta che il lavoro del Governo fino ad oggi si è concentrato molto sui conti pubblici e sui tagli e poco sullo sviluppo e indicano all'Esecutivo che ora è arrivato il momento di agire. I sindacati chiedono anzitutto maggiori tutele per i lavoratori precari attraverso una riduzione e semplificazione delle tipologie di lavoro flessibile ma anche maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali. Ma i tre sindacati si aspettano dall'Esecutivo soprattutto un piano di riforme ampio che abbracci il lavoro ma che abbia come obiettivo reale crescita economica ed equità sociale.

Anche per questo i sindacati nel testo che presenteranno al Governo non si limitano solo alla questione lavoro ma ad esempio parlano anche delle nuove norme sulle liberalizzazioni sulle quali chiedono modifiche che "producano una maggiore concorrenzialità del sistema economico, nuovi investimenti e occupazione". Non rinunciano neanche a ritornare sulla riforma delle Pensioni che per Cgil Cisl e Uil si è rivelata un vero e proprio intervento "insostenibile e iniquo sui diritti di milioni di persone senza nessuna gradualità" soprattutto per quelli che hanno perso il lavoro e non son più in possesso dei requisiti per la pensione.

Un elemento preciso Angeletti, Camusso e Bonanni lo hanno voluto mettere bene in chiaro ed è quello sulla modifica dell'art.18 dello statuto dei lavoratori, che secondo i sindacati e solo una questione ideologica per evitare il vero punto di discussione che sono le modifiche al mercato del lavoro. Le posizioni di Confindustria, come era prevedibile, sono molto distanti con la Marcegaglia che ricorda che sulla flessibilità in uscita "dobbiamo fare passi avanti e modernizzare il mercato" ma che promette di sedersi al tavolo delle trattative "senza ideologie".

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