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Cesare Battisti, confermato l’arresto: “Non temo l’estradizione, sono protetto dall’asilo”

Battisti, condannato all’ergastolo per 4 omicidi commessi negli anni di piombo, avrebbe dichiarato alla polizia federale di non temere di essere estradato in Italia perché si sente protetto da un decreto dell’ex presidente brasiliano. Orlando: “Estradizione è possibile”.
A cura di Susanna Picone
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Non teme di essere estradato in Italia perché si sente “protetto” da un decreto di Luiz Inacio Lula da Silva, l’ex presidente brasiliano che gli ha concesso un “visto permanente” nel Paese sudamericano. È quanto avrebbe dichiarato alla polizia federale Cesare Battisti, l’ex terrorista condannato all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo e arrestato ieri nella città di Corumbà, alla frontiera tra Brasile e Bolivia. Lo riferisce il sito del quotidiano Estadao. Mentre in Italia, all’indomani dell’arresto, si moltiplicano le voci che chiedono l'estradizione nel più breve tempo possibile di Battisti, lui sarebbe insomma tranquillo. “L'Italia è fortemente determinata a far sì che Battisti sconti la pena, e la sconti nel nostro Paese. È questo un modo per restituire, almeno in parte, quanto è stato tolto al nostro paese e ai familiari delle vittime”, è quanto ha detto oggi a Milano il ministro della giustizia Andrea Orlando secondo cui l’estradizione è appunto possibile. Il ministro ha detto che “sono stati fatti tutti i passaggi necessari” presso le autorità politiche e giurisdizionali, ma dopo l'ultimo arresto dell'ex militante dei Pac ne verranno fatti altri. Orlando ha inoltre ricordato come la richiesta di estradizione sia ferma da tempo presso le autorità brasiliane.

Farnesina: "Assicurare Battisti alla giustizia" – Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha commentato con un tweet il caso Battisti: “Oggi – così la Farnesina – con ambasciatore Bernardini per riportare Battisti in Italia e assicurarlo alla giustizia. Continuiamo lavoro avviato con autorità brasiliane”. Secondo la versione del quotidiano O Globo, le autorità brasiliane sarebbero convinte che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) stesse cercando di fuggire in Bolivia quando è stato fermato. Nel 2010 Cesare Battisti ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile dall'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva.

In auto forse Battisti aveva anche della cocaina – Tra gli oggetti trovati sull'auto in cui viaggiava Battisti ci sarebbe – secondo i media locali – anche un involucro contenente una “sostanza in polvere di colore biancastro”. Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di cocaina e  hanno sottoposto la confezione all'esame dei periti criminali. Agli agenti che l'hanno fermato Battisti ha negato di essere il proprietario dell'oggetto “non classificato”.

Arresto in Brasile confermato: “Pericolo di fuga” – Intanto in Brasile è stato confermato l’arresto per Cesare Battisti: lo ha deciso il giudice federale, Odilon de Oliveira, durante l'udienza di custodia svoltasi in videoconferenza nella sede della polizia federale di Corumbà. Il magistrato ha ritenuto che ci fossero i presupposti per la custodia cautelare in carcere per l’italiano. Secondo il giudice, l'ex terrorista “di fatto” stava cercando di varcare il confine del Brasile in direzione della Bolivia. Per de Oliveira, dunque, la misura preventiva nei confronti di Barristi è necessaria proprio per scongiurare il pericolo di fuga.
 

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