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Centro recupero tartarughe di Brancaleone sfrattato, Sos dei volontari: “Costretti a chiudere”

Con una lettera inviata dal comune calabrese la Onlus è stata informa che non si è trovato l’accordo sul rinnovo del contratto di comodato d’uso con Ferservizi del Gruppo Ferrovie dello Stato che è proprietario dell’ex stazione usata per le attività. Dopo 12 anni quindi il centro è costretto a chiudere.
A cura di Antonio Palma
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Dopo dodici anni di attività e oltre 600 tartarughe marine salvate da morte certa, sta per chiudere il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone, nella città metropolitana di Reggio Calabria. Il fulmine a ciel sereno è arrivato tramite una lettera ufficiale invita dal comune calabrese alla onlus per comunicare che La Ferservizi del Gruppo Ferrovie dello Stato rivuole i locali di quella piccola ex stazione ferroviaria dove il centro si trova dal 2006 e di conseguenza il Centro deve sloggiare e trovarsi una nuova sede. "Una notizia che ci ha lasciato attoniti e senza parole. A nulla è valso il nostro impegno che, in questi anni, ha portato la piccola cittadina di Brancaleone ad avere una risonanza mediatica positiva a livello nazionale e internazionale per quanto concerne la tutela e conservazione delle tartarughe marine" spiegano i volontari lanciando un appello pubblico.

"Nella profonda consapevolezza dell’alto valore sociale dell’attività di codesta Onlus, che si prodiga con lodevole impegno a tutela della conservazione dell’ambiente e della natura, questa Commissione si vede costretta a richiedere lo sgombero dei locali assegnati a codesta Associazione, per poter procedere alle restituzione dei locali all’Ente proprietario” si legge nella comunicazione dell'amministrazione locale in cui inoltre si spiega che non c'è stato accordo tra comune e proprietà sulla forma del nuovo contratto di comodato d'uso. "Siamo molto rammaricati da questa decisione, ma non è in nostro potere risolvere la questione burocratica tra Ferservizi e Comune di Brancaleone. Proprio adesso che eravamo riusciti ad avviare i lavori di ristrutturazione (una parte dei quali a carico nostro e una parte a opera di Ferrovie dello Stato) per riparare i danni dovuti all’alluvione, ci troviamo costretti a sgomberare la struttura e sospendere ogni attività" spiegano i due responsabili della onlus Filippo Armonio e Tania IL Grande

"Ci abbiamo provato con tutte le nostre forze ma, non essendoci alternative, siamo costretti a chiudere definitivamente il CRTM di Brancaleone. In questa assurda vicenda, che vede sgretolarsi definitivamente una delle più belle realtà della nostra amata e martoriata Calabria, a pagarne le spese maggiori sono, purtroppo, le tartarughe marine che, senza le attività di soccorso e quelle non meno importanti di educazione e sensibilizzazione di grandi e piccini, non sarà più possibile salvare da ora in avanti" hanno aggiunto i volontari, concludendo: "Ancora una volta noi volontari ci sentiamo umiliati dalle istituzioni che si sono dimostrate sempre più distanti dalla nostra causa".

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