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Censis: giovani precari di oggi avranno una pensione sotto i 1000 euro

Secondo una ricerca del Censis realizzata con Fondazione Generali, la previsione riguarda solo i più “fortunati”, cioè i 3.4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro con contratti standard. Se continua così i precari di oggi saranno gli anziani poveri di domani.
A cura di Susanna Picone
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Oggi il 40% dei giovani lavoratori dipendenti di età compresa tra i 25 e i 34 anni ha una retribuzione netta media mensile fino a 1.000 euro. E molti di loro – “la generazione mille euro” – si troveranno ad avere dalla pensione un reddito più basso di quello che avevano a inizio carriera. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con Fondazione Generali e presentata oggi a Padova. Il Censis stima che il 65% dei giovani occupati dipendenti di quella fascia di età una volta in pensione intascherà meno di mille euro, pur con avanzamenti di carriera medi assimilabili a quelli delle generazioni che li hanno preceduti, considerando l'abbassamento dei tassi di sostituzione. Ed è una previsione – quella del Censis – che riguarda i più fortunati, cioè i 3,4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard. Poi ci sono tutti gli altri, cioè gli 890.000 giovani tra i 25 e i 34 anni autonomi o con contratti di collaborazione e quasi i 2,3 milioni di Neet, i giovani cioè che non studiano né lavorano. Se continua così, secondo quanto emerge dalla ricerca del Censis, i giovani precari di oggi diventeranno gli anziani poveri di domani.

Per avere pensioni migliori l’unica soluzione è lavorare fino allo sfinimento – Per guadagnare qualcosa in più una volta in pensione “l’unica soluzione è lavorare fino ad età avanzata, allo sfinimento”. Il regime contributivo puro “cozza con la reale condizione” dei giovani di 18-34 anni: “La loro pensione dipenderà dalla capacità che avranno di versare contributi presto e con continuità”, ma – sottolinea il Censis – per il 61% hanno “avuto finora una contribuzione pensionistica intermittente, perché sono rimasti spesso senza lavoro o perché hanno lavorato in nero”. Non aiuta il quadro del mercato del lavoro: tradotta in costi sociali la perdita di occupazione giovanile è stata pari a 120 miliardi di euro, “cioè un valore pari al Pil di tre Paesi europei come Lussemburgo, Croazia e Lituania messi insieme”. Dalla ricerca del Censis emerge anche che solo il 35% degli italiani ha paura di invecchiare e che a spaventare è in particolare la perdita di autonomia: il 43% degli italiani giovani e adulti teme l'insorgere di malattie, il 41% la non autosufficienza.

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