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Cede diga in Laos: almeno 20 morti, migliaia di persone senza casa e centinaia di dispersi

La diga è crollata lunedì notte, rilasciando 5 miliardi di metri cubi di acqua. Centinaia di persone risultano ancora disperse. Almeno 6600 le persone che hanno perso la casa a seguito delle inondazioni. Nuove piogge attese nei prossimi giorni e accompagnate da forti venti potrebbero aggravare la situazione.
A cura di Susanna Picone
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Sono almeno venti le persone che hanno perso la vita a causa del crollo avvenuto lunedì di una diga nella provincia sudorientale di Attapeu, nel Laos. Ma purtroppo il bilancio finale delle vittime è destinato a essere molto più pesante. Stando a quanto riporta la Bbc, infatti, centinaia di persone risultano ancora disperse mentre continuano senza sosta le ricerche di eventuali superstiti. Oltre 6600 le persone che hanno perso le loro case e sono in attesa dei soccorsi. Le autorità sono al lavoro con elicotteri e imbarcazioni per cercare di mettere in sicurezza gli abitanti dei villaggi spazzati via dalle acque. Il cedimento della diga nel Sud-Est del Laos ha riversato nella valle sottostante cinque miliardi di metri cubi di acqua, inondando almeno otto villaggi. Alcuni video girati sul luogo del disastro mostrano intere case sott'acqua fino al tetto, mentre decine di residenti sopravvissuti vengono soccorsi a bordo di barche. Nuove piogge attese nei prossimi giorni e accompagnate da forti venti potrebbero aggravare la situazione.

Il premier del Laos è andato nella zona per supervisionare le operazioni di soccorso –  “Il progetto idroelettrico Xe-Pian Xe-Namnoy è crollato”, aveva fatto sapere l'azienda Xe Pian-Xe Namnoy Power Company (PNPC), responsabile della costruzione della diga da oltre un miliardo di euro e che doveva fornire, dal 2019, 410 megawatt di elettricità da esportare in Thailandia. “L'incidente è stato causato dalle continue piogge che hanno creato l'accumulo di grandi quantità di acqua”, aveva aggiunto. Sul posto, per supervisionale le operazioni, si è recato anche il premier Thonglun Sisulith. Dalla Thailandia, paese confinante, hanno inviato un rinforzo ai soccorritori, ma l'area colpita è circondata da una foresta molto fitta, che potrebbe complicare le operazioni.

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