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Cavalcavia crollato su auto dei carabinieri: 8 indagati per disastro colposo

La procura di Cuneo ha inviato i primi avvisi di garanzia per il disastro del cavalcavia di Fossano. Si tratta di collaudatori ed esecutori materiali dell’opera.
A cura di Antonio Palma
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Arrivano i primi sviluppi nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del cavalcavia di Fossano che schiacciò un'auto dei carabinieri ferma per un posto di blocco nei pressi della rampa della tangenziale in provincia di Cuneo. La Procura della Repubblica di  Cuneo, che sta indagando sul caso, infatti ha iscritto ufficialmente nel  registro degli indagati otto persone che questa mattina sono stati raggiunti dagli avvisi di garanzia. Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, si tratterebbe di collaudatori ed esecutori materiali dell'opera nel tratto che un mese ha ceduto  improvvisamente.

I magistrati piemontesi al momento ipotizzano il reato di disastro colposo ma l'iscrizione dei tecnici nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto per svolgere gli accertamenti urgenti sull'opera e permettere agli indagati di nominare i loro periti. L'area del crollo di via Marene infatti è ancora sottoposta a sequestro e la tangenziale ancora chiusa, con inevitabili e gravi disagi per la viabilità della zona. Una situazione destinata a durare ancora fino a quando non ci saranno gli accertamenti disposti dal sostituto procuratore Pier Attilio Stea che coordina l'indagine.

Il crollo del cavalcavia di Fassano solo per puro caso non si è trasformato in tragedia quel martedì  di aprile quando i due militari dell'arma avevano deciso di approntare un posto di blocco per i controlli. In quel momento infatti non passava nessuno né sopra né sotto il cavalcavia e i due carabinieri erano all'esterno della vettura andata distrutta e riuscirono a mettersi in salvo in tempo dopo aver sentito i primi scricchiolii della struttura.

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