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Catturato in Argentina il “narcos” Giancarlo Massidda: uno dei 100 latitanti più pericolosi al mondo

Dopo una serie di rocambolesche evasioni il trafficante di droga italiano Giancarlo Massidda è stato arrestato a Buenos Aires, dove si nascondeva sotto falsa identità.
A cura di Davide Falcioni
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Giancarlo Massidda, uno dei 100 criminali più pericolosi e ricercati del mondo e latitante da quasi 10 anni, è stato arrestato a Buenos Aires. Sul 60enne vi era un mandato di cattura internazionale perché deve espiare una pena di 23 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere per traffico di droga ed evasione. L'arresto da parte di agenti del Servizio Centrale Operativo e della Division Investigacion Federal de Fugitivos argentina, collegati con l'Interpol, è avvenuto a Gutiérrez nella zona di Berazategui a sud di Buenos Aires, dove l'uomo viveva sotto falsa identità.

La cattura di Massidda è stata possibile grazie alla collaborazione tra forze di polizia di svariati paesi, grazie alle quali è stato possibile localizzare e mettere le manette ai polsi del latitante nella capitale argentina, dove viveva sotto falso nome in un residence con una nuova famiglia. Le indagini sono state avviate e svolte dal Servizio Centrale Operativo insieme alle Squadre Mobili di Latina e Roma, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e supportate del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

Massidda è stato arrestato sedici anni fa nell'ambito dell'operazione ‘Fenice 2002' per la detenzione di due chili di cocaina. L’operazione si è conclusa nel 2004 con l'emissione di un'ordinanza restrittiva del gip di Roma nei suoi confronti e di altre 5 persone, tra cui il figlio Simone. Il criminale si è sottratto alla cattura riuscendo a fuggire durante l'esecuzione della misura. Nel 2007 nell'operazione ‘Minosse', riguardante un traffico internazionale di droga, Massidda è stato arrestato a Cunit in Spagna. Dalla penisola iberica l'uomo aveva continuato a gestire il traffico di stupefacenti dal sud America verso l'Italia. Dopo essere stato estradato in Italia nel 2010 è nuovamente evaso dagli arresti domiciliari. È ritenuto il promotore di un sodalizio criminale attivo nel basso Lazio e dedito all'importazione di ingenti quantitativi di cocaina sul territorio nazionale.

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