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Catastrofi naturali sempre più frequenti, l’Italia settima per numero di vittime

Sono state 411 milioni le persone colpite da disastri naturali nel mondo nel 2016. L’Onu la lanciato la campagna “Home, safe Home” con l’invito a lanciare investimenti in prevenzione e sistemi di allerta che possano proteggere l’ambiente e le persone in modo da evitare che i disastri naturali si trasformino in catastrofi umanitarie.
A cura di Antonio Palma
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Alluvioni, terremoti, inondazioni e siccità, sono alcune delle catastrofi naturali con le quali ormai sempre più spesso ci dobbiamo confrontare anche più volte in un anno, con conseguenti distruzioni e vittime umane, spesso causate direttamente o indirettamente dalla stessa incuria dell'uomo. Come rivela un rapporto del Cred (Centre for the Epidemiology of Disaster) nel solo 2016 sono state 411 milioni le persone colpite da disastri naturali nel mondo, un numero quattro volte superiore a quello dell'anno precedente. In totale sono state registrate oltre 300 catastrofi che hanno interessato 102 Stati diversi, portando a danni per 97 miliardi di dollari oltre a numerose vittime che però fortunatamente sono calate passando da 22mila a 7600.

Nella triste classifica delle vittime dei disastri naturali, l’Italia è tra i dieci Paesi più colpiti, collocandosi al settimo posto. In testa vi è la Cina dove nel 2016 si sono registrati bene 1151 morti dovuti a catastrofi naturali. Segue l'India che conta 884 morti ed è anche il Paese con la popolazione più colpita visto che lo scorso anno ha dovuto fare i conti con un’alternanza di siccità, ondate di calore e inondazioni che ha distrutto raccolti e devastato l'economia locale. Il nostro Paese invece fa i conti con 299 vittime, quasi tutte dovute al terremoto del Centro Italia.

Siccità e inondazioni le calamità più devastanti

Nel 2016 però sono state inondazioni e tempeste le responsabili del 71% delle morti correlate a catastrofi naturali, seguite solo a distanza dai terremoti (17%). In Europa ad esempio il numero delle inondazioni devastanti è più che raddoppiato dal 1980 a oggi, con conseguenze disastrose. Il disastro naturale che ha coinvolto più persone è stato invece la siccità che ha interessato ben 94% della popolazione dei paesi colpiti che sono in particolare quelli più poveri. Si tratta di una catastrofe che impoverisce le popolazioni che sempre più spesso sono costrette a lasciare le loro terre. Secondo le stime dell’Unhcr, i migranti climatici, cioè persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa di disastri naturali e cambiamenti climatici, potrebbero arrivare ad oltre 250 milioni nel 2050, con una media di crescita di 6 milioni ogni anno.

La prevenzione per evitare tragedie umanitarie

Per questo, in occasione della giornata per la Riduzione dei Disastri, l'Onu la lanciato la campagna “Home, safe Home” con l'invito a ridurre gli effetti più drammatici delle catastrofi con investimenti, prevenzione e sistemi di allerta che possano proteggere l’ambiente e le persone che lo abitano. La prevenzione infatti è il solo modo per evitare che i disastri naturali si trasformino in catastrofi e crisi umanitarie, con migliaia di vittime e ingenti danni economici. In Italia, ad esempio, uno studio del Consiglio Nazionale idegli Ingegneri ha mostrato come il Paese, dal 1968 al 2014, abbia speso intorno ai 120 miliardi di euro per la ricostruzione post terremoti; ma per evitare i crolli sarebbe bastato investire in precedenza 094 miliardi l'anno per mettere al sicuro gli edifici con adeguamenti antisismici. In base ad una recente analisi dello European Commission Joint Reseach Centre (Ecjrc) senza attività di prevenzione e adeguate risposte ai cambiamenti climatici, i morti in seguito a catastrofi naturali cresceranno di 50 volte rispetto ai livelli degli anni Ottanta.

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