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Catania, il giallo delle 111 tessere pagate dal farmacista-ex consigliere

Giuseppe Aiello di Belpasso avrebbe fatto partire due versamenti da 832 euro per la sezione provinciale dei dem e il circolo cittadino. E’ il prezzo di 111 tessere (15 euro l’una). L’uomo è esponente renziano dei democratici catanesi.
A cura di B. C.
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111 tessere del Partito Democratico pagate da una farmacia. Succede a Belpasso, nel catanese, dove alla fine del 2013, Giuseppe Aiello, ex consigliere comunale, dirigente della corrente che fa capo al premier Renzi, avrebbe pagato il corrispettivo di 111 tessere di partito attingendo al conto corrente del suo esercizio commerciale. E’ il Fatto Quotidiano a riportare la notizia. “Aiello fa due versamenti, ognuno da 832 euro e 50, per un totale di 1665 euro: ovvero il costo di 111 tessere pagate 15 euro l’una. Il primo versamento lo fa tramite assegno il 9 novembre del 2013, intestato a Morabito Agatino, all’epoca segretario del Pd di Belpasso, attingendo dal conto corrente della sua farmacia. Il secondo, tre giorni dopo, è un bonifico bancario, partito sempre dal conto della sua azienda, che questa volta è intestato alla sezione provinciale del Pd di Catania”. Secondo il regolamento del Pd, la quota delle tessere deve essere divisa tra i circoli locali e le sezioni provinciali del partito. Lo stesso regolamento, però, non lascia dubbi sulle modalità del tesseramento: “L’iscrizione è individuale” si legge al punto due delle regole che disciplinano le modalità di tesseramento dei dem, mentre il punto otto prevede come “l’iscrizione avviene presso la sede del circolo mediante la sottoscrizione e il ritiro della tessera”.

Nel caso di Belpasso invece, sarebbe stato direttamente Aiello a pagare le tessere di ben centodieci persone, dando per scontato che una di quelle tessere sia la sua. “È possibile che in questo caso Aiello abbia raccolto il denaro di tutti i tesserati e abbia poi fatto un versamento unico per evitare di pagare 111 volte la stessa commissione” spiegaEnzo Napoli, segretario del Pd di Catania. “È tutto regolare: l’ho fatto in decine di altri casi. Io comunque ho i documenti firmati di ognuno dei 110 iscritti che mi autorizzano ad occuparmi del loro tesseramento” si difende lo stesso Aiello. Resta da capire per quale il farmacista abbia deciso di mette personalmente mano al portafogli, staccando un assegno per pagare, non solo la cifra dovuta alla sezione provinciale, ma anche il conto delle tessere al circolo locale del Pd. A Belpasso, come in ogni altro comune di’Italia, chi voleva iscriversi al Pd doveva recarsi personalmente al circolo per pagare la sua tessera. In un secondo momento, poi, il tesoriere del circolo cittadino avrebbe trasferito quanto dovuto al Pd provinciale. “Aiello però ha reso la vita più semplice a tutti: con un bonifico e un assegno ha evitato ai 110 iscritti di recarsi al circolo del Pd per pagare la loro tessera”, si legge su Il Fatto Quotidiano.

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