Cassiera ritaglia i punti dalle confezioni: per la Cassazione è giusto licenziarla
Probabilmente credeva di non fare torto a nessuno o forse era talmente presa dalla smania di accumulare punti da non essersi resa conto che stava facendo qualcosa che sicuramente non era permesso, sta di fatto che una cassiera di un supermercato marchigiano si è ritrovata senza lavoro dopo essere stata scoperta a ritagliare i punti premio dalle confezioni di alcuni prodotti sugli scaffali. Le telecamere di videosorveglianza interna infatti hanno dimostrato che la donna prima staccava i bollini e poi rimetteva le confezioni sullo scaffale. e per lei è scattato il licenziamento.
La donna, dipendente della "Cooperativa Adriatica", ha ammesso i fatti ma si è difesa contestando la sproporzione tra il comportamento, ritenuto di piccola entità perché riguardava solo pochissime confezioni, e la massima sanzione disciplinare. Per questo ha impugnato il licenziamento rivolgendosi al Tribunale di Ancona che in prima istanza le ha dato ragione. Il datore di lavoro però ha deciso di fare ricorso e la Corte di Appello prima e la Cassazione poi hanno dato ragione a lui confermando che il licenziamento è legittimo. Alla cassiera era stato contestato anche di essersi messa nella borsa due scatole di caramelle, Fatto non ripreso dalle telecamere ma ammesso dalla donna al capo reparto. Per i giudici, a prescindere dall'entità patrimoniale del danno, ciò che ha determinato la decisione è la conseguenza dell'azione sul rapporto di lavoro. "Una condotta idonea a determinare la rottura del vincolo fiduciario, considerate anche le mansioni di cassiera svolte dalla lavoratrice, con maneggio di denaro aziendale" hanno spiegato i giudici.