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Cassazione: “Se il centro sociale occupato paga le bollette e ha utilità sociale non può essere sgomberato”

Con una recente sentenza relativa al caso del csoa Tempo Rosso, la Corte di Cassazione ha stabilito che gli edifici occupati da centri sociali che svolgono iniziative di utilità sociale con l’acquiescenza del proprietario dello stabile, ingenerando il convincimento della legittimità dell’occupazione, non possono essere sgomberati.
A cura di Charlotte Matteini
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Un centro sociale occupato può essere considerato regolare se ha un fine di utilità sociale e paga regolarmente le bollette. A stabilirlo è la Corte di Cassazione che, con un recente sentenza, ha respinto la richiesta di sequestro del centro sociale Tempo Rosso, sito in provincia di Caserta e stabilito che gli edifici occupati da centri sociali che svolgono iniziative di utilità sociale con l'acquiescenza del proprietario dello stabile, ingenerando il convincimento della legittimità dell'occupazione anche "attraverso atti positivi come il pagamento dell’utenza relativa al consumo di energia elettrica dell’immobile", non possono essere sgomberati. Il Tempo Rosso è da tempo attivo nella lotta alla criminalità organizzata e in particolare i suoi attivisti si sono a lungo occupati della Terra dei Fuochi e delle relative problematiche eco-ambientali della provincia.

La sentenza è stata accolta soddisfazione sia da Tempo Rosso che dagli attivisti di Sinitra Italiana – Liberi e Uguali: "Rigettato il ricorso della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Ora attendiamo le motivazioni per vedere se sono state accolte le istanze dei nostri avvocati. Nella provincia del malaffare, del deserto ambientale e sociale, e dell'ipocrisia istituzionale, essere Tempo Rosso è per noi la nostra maniera di esistere e resistere qui, a testa alta e senza mai fare un passo indietro", hanno scritto su Facebook gli attivisti del centro sociale.

"La sentenza della Cassazione sulla vicenda di un centro sociale della Campania riconosce finalmente il valore sociale e pubblico di molti di questi spazi sottratti al degrado e all'abbandono. Il no agli sgomberi nei casi riconosciuti di valore pubblico delle proprie attività stabilito dalla cassazione richiede ora uno stop immediato al piano di sgomberi annunciato dal ministro Salvini nelle grandi città a partire da Roma", ha invece commentato Paolo Cento di Sinistra Italiana-Liberi e Uguali.

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