Caso Vinyls, lavoratori senza stipendio e il rischio bomba ecologica
Lavoratori da mesi in casa integrazione a zero ore, un'azienda commissariata prossima al fallimento, e una bomba ecologica pronta scoppiare , è il caso degli stabilimenti petrolchimici della Vinyls di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna. Dopo mesi senza risposte né dalle istituzioni nazionali né dagli enti locali e senza dialogo con i commissari come denunciano i sindacati, alcuni giorni fa gli operai di Porto Torres hanno abbandonato gli impianti e si sono recati in Procura a Sassari per autodenunciarsi. La mossa dei lavoratori ormai disperati è servita sia a denunciare quanto sta accadendo nello stabilimento sia per prevenire qualsiasi azione legale nei loro confronti dato che il rischio di inquinamento senza manutenzione è altissimo. Nei serbatoi della fabbrica Vinyls infatti sono stoccate sostanze altamente infiammabili e tossiche che devono essere maneggiate solo da persone competenti ed esperte.
Fallimento dietro l'angolo – Dopo mesi senza stipendio né risposte gli operai del complesso petrolchimico hanno deciso però di lasciare i loro presidi quindi ora anche il piano di emergenza per la bonifica degli impianti è in discussione. La bonifica degli impianti Vinyls era cominciata con la gestione commissariale, ma non è stata completata, e ora i commissari minacciano di ricorrere ad azioni disciplinari nei confronti dei lavoratori. Il ministro, Flavio Zanonato, ha annunciato l’apertura di un tavolo di trattativa ma per ora nessuna certezza sul futuro degli impianti. Tramontata anche l'ipotesi della vendita separata dei tre impianti e dopo svariati cambi di proprietà e un commissariamento durato quattro anni senza nessuna soluzione, molto probabilmente il fallimento è dietro l'angolo con implicazioni di non poco conto.