Caso Mediaset, liberazione anticipata per Berlusconi: farà 45 giorni in meno
Liberazione anticipata (di 45 giorni) per Silvio Berlusconi nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno, che l’ex premier sta scontando nell’ambito della condanna definitiva per il caso Mediaset. Da quanto è stato riferito, Beatrice Crosti, giudice di Sorveglianza del tribunale di Milano, ha accolto l’istanza degli avvocati del leader di Forza Italia, cui il pubblico ministero si era opposto. L'attività di volontariato nel centro per anziani dunque cesserà l'8 marzo. Laa decisione del giudice Crosti arriva a dispetto idel parere negativo della procura influenzata dalla diffida (orale e scritta) ricevuta da Berlusconi per i suoi attacchi nei confronti della magistratura in alcune interviste andate in onda in tv o durante la sua testimonianza nel processo in corso a Napoli a carico di Valter Lavitola. Parole di cui il leader di Forza Italia si era in realtà scusatao quando, lo scorso primo luglio, fu convocato dal giudice Crosti nel suo ufficio.
La condanna per Berlusconi nel caso Mediaset
Berlusconi era stato condannato il primo agosto 2013 per frode fiscale dalla Cassazione a 4 anni di reclusione di cui tre coperti da indulto. L'ex Cav aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza di Milano di poter scontare l'anno residuo di pena in prova ai servizi sociali, richiesta poi accolta dai giudici. L'ex primo ministro è stato assegnato alla struttura per anziani "Sacra Famiglia" di Cesano Boscone, qualche km dalla sua residenza di Arcore. Per lui era stato disposto l'obbligo di non allontanarsi dalla Lombardia, tranne dal martedì al giovedì, giorni nei quali si è recato a Roma per proseguire così la sua attività politica. L'affidamento in prova ai servizi sociali decorre dallo scorso 23 aprile, quando Berlusconi aveva sottoscritto il verbale con le prescrizioni.