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Nave Diciotti, Salvini è indagato, il ministro: “Vengano ad arrestarmi”

Matteo Salvini su Facebook torna sul caso della Diciotti: “Se il procuratore vuole interrogarmi, o magari arrestarmi perché difendo i confini e la sicurezza del mio Paese, ne sono fiero e lo aspetto a braccia aperte!”. L’Associazione nazionale magistrati: “Inammissibili e indebite interferenze da parte del ministro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sul caso della nave Diciotti arriva la svolta: il ministro degli Interni Matteo Salvini è indagato. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio trasmetterà il fascicolo al tribunale dei ministri di Palermo. Le ipotesi di reato sono sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio. Nel registro degli indagati è finito anche il capo di gabinetto del ministro. Queste contestazioni non possono essere più approfondite dalla magistratura ordinaria, per questo saranno oggetto di valutazione del tribunale competente per i reati commessi dai ministri nell'esercizio delle loro funzioni. La procura di Agrigento trasmette alla procura di Palermo "per il successivo inoltro" – così è scritto in un comunicato del pm Patronaggio "al tribunale dei ministri della stessa città".

"Tale procedura – prosegue il comunicato – prevista ed imposta dalla legge costituzionale 16/1/89 n. 1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre ad un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell'esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all'articolo 4 della norma costituzionale".

"La maggioranza dei migranti della nave Diciotti saranno ospitati dalla Chiesa italiana, che aprirà le porte, il cuore e il portafogli. Il problema lo abbiamo risolto grazie a un Paese che non è nemmeno nel'Ue e grazie all'aiuto della Chiesa italiana. E tutto questo lo abbiamo fatto a costo zero per gli italiani. La prossima nave può fare marcia indietro e tornare, mi possono indagare anche per questo ma il limite è stato raggiunto", Salvini ha commentato così la notizia durante un comizio a Pinzolo, in diretta su Facebook. "Mi stanno indagando, è una vergogna ma non ci fermeranno. Serve la riforma della giustizia. Fate più in fretta a smaltire questi processi: non ci si possono mettere tanti anni, non si possono trattenere tanti imprenditori in attesa di giustizia. Faccio affidamento ai tanti magistrati per bene.  Aspetto questo procuratore di Agrigento, lo aspetto con il sorriso. Invece di indagare un ministro dovrebbe indagare i trafficanti e chi favoreggia l'immigrazione clandestina. Gli ricordo che gli scafisti comprano armi e droga che poi viene spacciata magari fuori dalle scuole dei nostri figli".

E ha aggiunto: "C'è un popolo stufo di essere servo: bloccare l'immigrazione clandestina non è diritto ma un dovere di un ministro; abbiamo fatto e speso anche troppo, lo dico soprattutto al popolo della rete, per fortuna che esiste, non possono imbavagliare nessuno. Gli immigrati della Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore, ho ritenuto di farli sbarcare. Chiedo di ridiscutere i miliardi che l'Italia manda a Bruxelles, è giunto il momento di tagliare i finanziamenti a un ente inutile". 

"Il Procuratore di Agrigento ha chiesto ufficialmente i miei dati anagrafici. Per fare cosa? Non perda tempo, glieli do io. Matteo Salvini, nato a Milano il 9/3/1973, residente a Milano in via xxx, cittadinanza italiana. Se vuole interrogarmi, o magari arrestarmi perché difendo i confini e la sicurezza del mio Paese, ne sono fiero e lo aspetto a braccia aperte!". Aveva scritto su Facebook il ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini in un post pubblicato nel pomeriggio. "P.s. Nonostante insulti, minacce, inchieste e vergogne europee, sto lavorando per chiudere la ‘pratica Diciotti' senza che a pagare stavolta siano gli Italiani, visto che abbiamo accolto e speso abbastanza. Vi voglio bene Amici!", recita ancora il post.

L'Associazione nazionale magistrati ha poi replicato duramente al messaggio di Salvini: "La Procura di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella vicenda della nave Diciotti siano stati commessi reati. Parlando della vicenda, il Ministro dell'Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti ad orientare lo sviluppo degli accertamenti. Si tratta di una interferenza nelle prerogative dell'Autorità Giudiziaria; nessun altro soggetto può sostituirsi ai magistrati". E ha aggiunto che "vigilerà affinché ogni singolo magistrato possa svolgere i propri compiti in assoluta autonomia, senza inammissibili e indebite interferenze". 

La Cei: "Accoglieremo un centinaio di migranti"

Secondo fonti del Viminale a breve inizieranno le operazioni di sbarco."La Chiesa italiana garantirà l'accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L'accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni. I dettagli verranno definiti nelle prossime ore", lo ha detto all'Ansa don Ivan Maffei, portavoce della Cei. Gli altri migranti invece saranno presi in carico dall'Irlanda: "Posso confermare che il ministro della giustizia Charlie Flanagan e io abbiamo concordato che l'Irlanda accetterà 20-25 migranti della Diciotti. La solidarietà europea è importante e questa è la cosa giusta da fare. I lavori proseguono con i partner Ue per soluzioni più sostenibili", ha annunciato su Twitter il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney. La Farnesina in un tweet "esprime profonda gratitudine" all'Irlanda, per "l'apprezzatissimo gesto di solidarietà e responsabilità condivisa, essenziale per efficace gestione fenomeno migratorio". Circa venti migranti della Diotti invece saranno trasferiti a Tirana, come ha annunciato il ministro degli Esteri Moavero.

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